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La TBE (Tick Borne Encephalitis, o meningoencefalite) è una malattia infettiva che colpisce il sistema nervoso centrale, causata da un virus trasmesso all’uomo e agli animali dalle zecche. Si tratta specificatamente di un flavivirus (TBEV), trasmesso da zecca a zecca prevalentemente per via trans-ovarica.
In Europa si contano attualmente più di 3000 casi all'anno di infezione. È frequente in molti Paesi europei quali Austria, Slovenia, Croazia, Repubblica Ceca, Svezia, Finlandia, Danimarca, Germania, Svizzera, ecc. TBE mostra un tipico andamento stagionale, con picchi di incidenza nel periodo primaverile-estivo e primo autunnale, corrispondenti ai periodi di massima attività delle zecche.
Nell'uomo, dopo il morso di zecca infetta, nel 70% dei casi circa, si ha un'infezione senza o con scarsi sintomi, che può passare inosservata; nel restante 30% dopo 3-28 giorni dal morso di zecca si ha una prima fase con sintomi similinfluenzali come febbre alta, mal di testa importante, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni per 2-4 giorni. Poi la temperatura scende e in genere non ci sono ulteriori conseguenze. Però, nel 10-20% di questi casi, dopo un intervallo senza disturbi di 8-20 giorni, inizia una seconda fase caratterizzata da disturbi del sistema nervoso centrale (encefalite, paralisi flaccida a esito mortale nell'1% dei casi).
La terapia è solo sintomatica e nei casi di interessamento del sistema nervoso richiede il ricovero ospedaliero.
È possibile la vaccinazione con virus inattivato, registrato in Italia nell’agosto del 2005. Si tratta di un vaccino sicuro ed efficace e, rispetto ai precedenti vaccini antiTBE (importati da Paesi confinanti, come l’Austria e la Svizzera) ha fatto registrare una minor incidenza di reazioni avverse.
Il vaccino è consigliato a persone che per motivi ludico-ricreativi o lavorativi sono a rischio di essere morsi da zecche infette. In particolare è indicato per i residenti in Comuni a rischio o per i partecipanti ad attività di campeggio all’aperto (per esempio gli scout), per cacciatori e pescatori, per lavoratori esposti (guardie forestali, ecc.) in zone endemiche per la TBE.
Il ciclo vaccinale richiede tre dosi ai tempi 0, 1-3 mesi, 9-12 mesi. Il ciclo eseguito seguendo queste cadenze consente una copertura del 96-100%. Sono previsti richiami triennali per mantenere un livello anticorpale protettivo.
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Le zecche sono ectoparassiti ematofagi obbligati (attaccano tutti gli essere a sangue caldo, compreso l’uomo), appartenenti all’ordine degli acari. Ne esistono 2 famiglie, Ixodidae e Argasidae, le prime delle quali sono i vettori principali di alcune patologie infettive trasmesse all’uomo e ad altri animali.
In particolare la specie più importante è l’Ixodes Ricinus. Questa trascorre la maggior parte della vita in libertà sul suolo o fra la vegetazione, prediligendo i climi temperati e le zone a maggiore umidità (in prevalenza ai margini dei boschi, nelle radure, alla base dei cespugli e vicino corsi d'acqua). Raramente si trova sopra i 1.500 metri. In ogni fase dello sviluppo (larva, ninfa e adulto) le zecche devono cibarsi almeno una volta di sangue prima di svilupparsi nella fase successiva.
La zecca può attaccare la sua preda in qualsiasi momento, poi attende che questa sia a risposo (in un momento cioè in cui non produce acido lattico) per succhiare e rigettare il sangue, iniettando allo stesso tempo un anestetico che, non facendo avvertire il dolore della puntura, non permette alla vittima di accorgersi subito dell’avvenuto morso. Ed ecco che, se nell’intestino dell’animale è presente un virus o un batterio, la zecca trasmette alla vittima un’infezione, come la meningite (con o senza encefalite).
La prevenzione del morso di zecca è esclusivamente di tipo comportamentale, e prevede norme da eseguire sia durante il viaggio che al rientro. Indispensabile anche il controllo sugli animali domestici.
Durante le escursioni:
Le zecche sono ectoparassiti ematofagi obbligati (attaccano tutti gli essere a sangue caldo, compreso l’uomo), appartenenti all’ordine degli acari. Ne esistono 2 famiglie, Ixodidae e Argasidae, le prime delle quali sono i vettori principali di alcune patologie infettive trasmesse all’uomo e ad altri animali.
In particolare la specie più importante è l’Ixodes Ricinus. Questa trascorre la maggior parte della vita in libertà sul suolo o fra la vegetazione, prediligendo i climi temperati e le zone a maggiore umidità (in prevalenza ai margini dei boschi, nelle radure, alla base dei cespugli e vicino corsi d'acqua). Raramente si trova sopra i 1.500 metri. In ogni fase dello sviluppo (larva, ninfa e adulto) le zecche devono cibarsi almeno una volta di sangue prima di svilupparsi nella fase successiva.
La zecca può attaccare la sua preda in qualsiasi momento, poi attende che questa sia a risposo (in un momento cioè in cui non produce acido lattico) per succhiare e rigettare il sangue, iniettando allo stesso tempo un anestetico che, non facendo avvertire il dolore della puntura, non permette alla vittima di accorgersi subito dell’avvenuto morso. Ed ecco che, se nell’intestino dell’animale è presente un virus o un batterio, la zecca trasmette alla vittima un’infezione, come la meningite (con o senza encefalite).
La prevenzione del morso di zecca è esclusivamente di tipo comportamentale, e prevede norme da eseguire sia durante il viaggio che al rientro. Indispensabile anche il controllo sugli animali domestici.
Durante le escursioni:
Si avvicina il tempo delle vacanze. I viaggi internazionali, sia verso mete esotiche che verso paesi non così distanti da noi, implicano una serie di problematiche legate al pericolo di malattie infettive e avvelenamenti trasmessi da insetti e animali. Per questo il viaggiatore deve assumere preventivamente informazioni e avvertenze riguardo alla zona che andrà a visitare.
A questo scopo i vacanzieri possono consultare l’elenco dei Centri di Medicina dei Viaggiatori, visitando il sito della Società Italiana di Medicina dei Viaggi e delle Migrazioni: www.simvim.it, per conoscere la profilassi necessaria per recarsi nel luogo scelto per la propria vacanza.
La malattia più rilevante correlata agli animali, e in particolare alle punture di zanzare, è la malaria, una patologia mortale che minaccia tutt’ora circa il 40% della popolazione mondiale e contro cui non esiste vaccino ma solo una profilassi preventiva. Altre malattie correlate alle zanzare sono la febbre gialla e la dengue.
Un altro rischio legato ai viaggi è dato dalle punture di zecca: sul sito della SIMVIM sono elencati i consigli per evitare di essere punti e le regole da seguire in caso di morsicatura.
E nel portale si trovano anche le indicazioni per riconoscere i pesci velenosi e per raccogliere conchiglie senza spiacevoli sorprese, le norme comportamentali da seguire per scongiurare morsi di vipera, notizie su coralli e meduse e i pericoli correlati e infine informazioni su un pericolo di casa nostra: la zanzara tigre, ormai ampiamente colonizzata nel Nord-Ovest dell’Italia.
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