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Adolescenza, un supporto dall’Art Counseling

Adolescenti

Sanihelp.it – L'adolescenza è una fase delicata, ricca di cambiamenti e scoperte, ma anche costellata di sfide che spesso mettono a dura prova la genitorialità. Ci parla di questo delicatissimo momento e del prezioso di supporto che l’arte può avere Simona Camisasca, docente di arte e immagine, educatrice e counselor specializzata nell’Art Counseling.


L’adolescenza un periodo di costante ricerca identitaria, un tentativo di rispondere alle domande "chi sono?" e "chi voglio diventare", e questo bisogno di appartenenza e accettazione può facilmente sfociare in ansia e confusione. I numerosi cambiamenti fisici ed emotivi, ritmati dalle fluttuazioni ormonali, contribuiscono ad accrescere il senso di disagio e insicurezza.

Le relazioni con i coetanei, gli insegnanti e persino all'interno del nucleo familiare possono diventare tese a causa del crescente desiderio di autonomia e della ridefinizione di ruoli che improvvisamente appaiono difficili da riconoscere. Inoltre, le aspettative scolastiche e le incertezze sul futuro possono generare uno stress tale da innescare uno stato di malessere più o meno intenso.

L'arco temporale dell'adolescenza si è ormai esteso fino ai venticinque anni; di conseguenza, la difficoltà che i ragazzi incontrano nell'esprimere verbalmente le proprie emozioni mette a dura prova i genitori, che si trovano di fronte a un figlio percepito come estraneo nei suoi atteggiamenti e nel suo umore.

Molti genitori, durante l'adolescenza dei figli, si sentono disorientati e si pongono interrogativi come: "Che cosa è successo?", "Perché sembra rifiutare quell'abbraccio che fino a ieri lo rassicurava?", "Perché si chiude nella sua stanza, quando poco tempo fa mi chiedeva continuamente di stargli vicino?", "Perché quando entro in bagno si copre voltandomi le spalle?".

Si potrebbero dedicare molte pagine all'elenco delle domande che un genitore si pone in questa particolare fase della crescita, ma la risposta fondamentale rimane la stessa: l'adolescenza è arrivata, con la sua forza dirompente, e il genitore deve essere presente senza invadere lo spazio sacro del figlio, spazio che sta faticosamente costruendo per definire il proprio "Io".

Non è possibile, né auspicabile, sostituirsi a loro in questo processo. Bisogna assistere al loro graduale allontanamento fisico, affinché possano fiorire e tornare ad abbracciare con una consapevolezza diversa: un abbraccio che non sarà più quello del bambino in cerca di rifugio. Il ruolo del genitore dell'adolescente non è più primariamente di accudimento, ma di accompagnamento. Se questo passaggio viene vissuto serenamente da entrambi i genitori, risulterà più agevole; pertanto, il primo passo cruciale è accettare questo distacco fisico ed emotivo senza interpretarlo come un rifiuto della propria genitorialità.


Un valido strumento per accompagnare e sostenere i ragazzi, e talvolta anche i genitori, in questo periodo delicato, può essere l'Art Counseling, poiché offre un canale comunicativo potente e alternativo al linguaggio verbale. Attraverso l'arte, i ragazzi possono infatti esprimere con maggiore facilità rabbia, tristezza, paura o frustrazione. La creazione di autoritratti, collage che riflettono i propri interessi o sculture che rappresentano i propri valori può contribuire a definire e comprendere meglio il sé. L'atto creativo in sé può avere un effetto rilassante e offrire uno sfogo costruttivo per le tensioni, aiutando così a superare stress e ansia.

La creatività accresce il senso di competenza e, attraverso l'osservazione delle proprie creazioni e la riflessione guidata dal counselor, si elaborano nuove intuizioni, sviluppando capacità di problem solving e favorendo la comunicazione e, di conseguenza, le relazioni interpersonali.

Il counselor crea un ambiente sicuro e non giudicante, mettendo a disposizione una varietà di materiali artistici (pennarelli, colori, argilla, riviste, stoffe, strumenti musicali, ecc.). Non vi sono valutazioni sulla qualità artistica del prodotto finale, poiché l'attenzione è focalizzata sul processo creativo e sul significato che l'opera assume per il ragazzo.

L'art counselor accompagna l'adolescente nell'osservazione della sua opera, ponendo domande aperte che stimolano la riflessione ("Cosa ti colpisce di questo colore?", "Che storia racconta questa forma?", "Come ti fa sentire questo materiale?"). L'obiettivo non è interpretare l'opera al posto del ragazzo, ma aiutarlo a scoprirne il significato personale e a stabilire connessioni con la propria vita.

In sintesi, l'art counseling offre un approccio sensibile e coinvolgente per affrontare le sfide dell'adolescenza, fornendo ai ragazzi un potente strumento per esprimersi, comprendersi e crescere in modo più consapevole e autentico. È un modo per dare voce al loro mondo interiore, spesso tumultuoso e difficile da decifrare con le sole parole.

Quando l'arte incontra il counseling, si crea una dimensione unica e potente, poiché non ci si affida unicamente al linguaggio verbale, ma si aprono le porte a una forma di comunicazione più profonda, fatta di immagini e creatività.

Attraverso un disegno, una scultura, un'illustrazione, una persona che fatica a esprimere un dolore o una confusione interiore può sperimentare una nuova modalità per dare forma a ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso e celato nel profondo. La creatività diviene così un ponte prezioso per comunicare emozioni e pensieri che le parole talvolta non riescono a veicolare.

Le arti visive (pittura, disegno, scultura, collage, ecc.) si rivelano uno strumento primario di esplorazione e cambiamento, svincolato da finalità estetiche, ma indispensabile per offrire un canale sicuro attraverso cui rilasciare sentimenti difficili e promuovere la consapevolezza di sé, aiutando a svelare dinamiche interiori nascoste.

L'arte, con la sua capacità di toccare le corde più profonde dell'anima, unita alla guida e alla competenza del counseling, può condurre a trasformazioni significative e a una maggiore comprensione di sé.

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