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Le mestruazioni spiegate a mia figlia

Speciale Ciclo Mestruale

Sanihelp.it – Non è facile parlare con i figli di sessualità. Ancora più ardua l’impresa di spiegare, con parole semplici, rassicuranti ma esaustive, in cosa consiste quella tortura fisica e psicologica che inesorabilmente scandisce ogni mese della vita di tutte le donne: il ciclo mestruale. Come affrontare un argomento così delicato in una fase esistenziale di precario equilibrio psicologico ed emotivo come l’adolescenza?


«È vero: una ragazzina in questa fase della sua crescita oscilla tra la voglia di usare ancora la sua immagine di bambina e il bisogno di essere trattata come un’adulta», spiega la dottoressa Federica Zanetto, pediatra dell’ACP, Associazione Culturale Pediatri. «Quando si decide di parlare della trasformazione verso il mondo degli adulti e in particolare di mestruazioni e sessualità nascente, bisogna rivolgersi a lei come a una persona che sta crescendo, accettando anche il fatto che sia lei a decidere quando e di quali aspetti si sente di parlare. L'argomento non dovrebbe essere affrontato con lunghi discorsi, spesso controproducenti, o come elenco di raccomandazioni, ma a piccole tappe, con semplicità e chiarezza, e come un aspetto importante dello sviluppo, di cui poi parlare regolarmente».

Le regole sono quindi: delicatezza, gradualità, rispetto per i tempi e i modi della bimba. Ma qual è l’età giusta per affrontare il discorso? «L’età indicata è 8-9 anni, l’epoca pre-adolescenziale della curiosità e della scoperta», risponde la dottoressa Emanuela Iacchia, Psicologa e Psicoterapeuta dell'età evolutiva. «Ma è necessario che il genitore abbia già in qualche maniera affrontato l’argomento della sessualità, accennando alla fisiologia del corpo femminile e maschile e al modo in cui vengono concepiti e nascono i bambini. A questi primi discorsi può far seguito, dopo non molto tempo, un secondo approccio in cui si prepara la bambina alla prima mestruazione. Consiglierei di non attendere troppo però: oggi le ragazzine si sviluppano molto presto e per un avvento del genere serve una preparazione d’anticipo!»

Chi è la persona giusta per parlare di queste cose? «Indubbiamente la mamma, che ha la sensibilità femminile e la conoscenza del corpo della figlia necessarie per affrontare un argomento così intimo. Parlare di questo con la mamma inoltre può spianare la strada per un rapporto di confidenza e intimità che permetterà, in futuro, di trattare senza pudore altri argomenti scottanti, quali i rapporti sessuali o la contraccezione. Se non c’è apertura da parte della mamma infatti, il pericolo è che l’adolescente confusa e debole cada vittima dell’informazione fuorviante e approssimativa di certi mass media o delle amiche più grandi».

Quali sono le parole da usare? «Il messaggio-chiave che la mamma deve trasmettere è: normalità. Il corpo femminile è così perfetto che ogni mese si prepara come un nido ad accogliere una nuova creatura. Ogni mese questo nido si rompe, e solo quando la bambina sarà donna e pronta per diventare mamma, il nido si riempirà. La gravidanza è un evento che certamente avverrà solo da adulta, all’interno di un progetto d’amore, ma già oggi è in preparazione», continua la dottoressa Iacchia.

E se a queste rivelazioni segue un vero e proprio blocco psicologico? «È normale e frequentissimo: è il timore di crescere. A quel punto sta alla sensibilità della mamma far capire che crescere non deve far paura. Ottima la formula del Sì MA, del tipo: Figlia mia, io ti capisco, ma questa è la vita, bisogna accettarla. Accogliendo la paura come esperienza inevitabile ma condividibile, tutto si supera».

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