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Antidoto contro il veleno di 10 serpenti in esaurimento

Sanihelp.it – «I serpenti sono gli abitatori del mondo sotterraneo. Vivono nelle viscere della terra e ne conoscono i segreti. Sono i detentori del veleno e quindi l'antitesi degli dèi celesti che detengono l'ambrosia, l'elisir di immortalità». Così scriveva Alain Daniélou, orientalista francese, riguardo uno dei rettili più spaventosi del regno animale. Impariamo sin da bambini a temere e, in un certo senso, rispettare i serpenti, anche a causa della simbologia cristiana che li vuole la rappresentazione di tutto ciò che è male, del Diavolo tentatore di Adamo ed Eva, cacciati dall'Eden. Non sono rare, in medicina, le tragedie legate al veleno di questi rettili: tanto che, secondo Medici Senza Frontiere, presto dovremo fronteggiare un'autentica crisi sanitaria.


L'organizzazione internazionale in questione ha infatti in questi giorni lanciato un'appello piuttosto allarmante: stiamo per esaurire l'antidoto contro il morso di 10 diversi tipi di serpente, che vivono in particolare nella zona dell'Africa Sub-Sahariana. Il cosiddetto Fav Afrique starebbe dunque finendo: secondo le stime di Medici Senza Frontiere la data entro cui termineranno le scorte è fissata per giugno 2016. Ovviamente la cosa metterà a repentaglio la vita di migliaia di persone, specialmente quelle appartenenti a popolazioni di paesi in via di sviluppo: si calcola che nel mondo circa 100 mila persone l'anno muoiono a causa del veleno di serpente, e molte di più sono le disabilità e le amputazioni provocate dallo stesso. Il vero problema è che, al momento, non esistono alternative valide a questo antidoto.

Il Fav Afrique veniva distribuito dalla casa farmaceutica Sanofi Pasteur, che al momento ne detiene i diritti: ma la stessa ha dichiarato che oramai la sostanza che combatte il veleno è fuori mercato, quindi dal 2014 ne ha sospeso la produzione. I vertici dell'azienda si sono offerti di vendere la formula: tuttavia è ampiamente improbabile che qualcuno riuscirà a chiudere le trattative, e ricominciarne la produzione, entro la deadline calcolata da Medici Senza Frontiere. Questo significa che molto presto, e per un periodo di almeno due anni secondo le stime più ottimistiche, non avremo l'antidoto al morso di dieci diversi tipi di serpente: dunque i vertici dell'organizzazione internazionale, onde evitare una nuova emergenza sanitaria in Africa dopo quella di ebola, hanno chiesto all'Organizzazione Mondiale della Sanità di intervenire al più presto e bloccare sul nascere tale drammatica situazione. 

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