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Protesi e promesse: gli scenari del futuro

Sanihelp.it – Salute dentale sempre più in primo piano. È questo lo scenario che si prospetta per il futuro, in seguito alla concomitanza di due importanti fattori: il progressivo innalzamento dell’aspettativa di vita, e dunque l’aumento demografico delle persone appartenenti alla quarta età; e la crescente importanza dell’estetica del sorriso anche in Paesi dall’economia emergente come India e Cina. 


I dati delle ultime ricerche di settore indicano per i prossimi 5 anni una crescita annua del 20% nella richiesta di impianti dentali, ma anche di materiali sempre più estetici e biocompatibili, cioè belli, facili da applicare e che non diano problemi.
Salvaguardare il sorriso, soprattutto per gli anziani, significa del resto vivere meglio. 

«Oggi si sopravvive sempre più a lungo – ha spiegato il gerontologo Carlo Vergani durante la presentazione del nuovo Centro per la ricerca in implantologia orale dell’università degli Studi di Milano, presso l’IRCCS Istituto ortopedico Galeazzi – Ma oltre a sopravvivere bisogna anche vivere bene, e la salute dei denti in questo gioca un ruolo fondamentale. Basti pensare che oggi, nel nostro Paese, il 7% degli anziani presenta problemi di malnutrizione dovuti a problematiche di masticazione».
 
Così, mentre si attende un adeguamento del Sistema sanitario nazionale alla richiesta di interventi e impianti, la tecnologia e la bioingegneria guardano avanti per offrire maggiore qualità e tempi ridotti addirittura a 48 ore.
Il futuro dell’implantologia guarda soprattutto alla chirurgia computer-assistita, abbinata all’utilizzo di speciali mascherine chirurgiche, per evitare suture, sanguinamenti e innesti d’osso nei seni mascellari. 

«I pazienti che si rivolgono all’IRCSS Galeazzi – ha chiarito Roberto Weinstein, direttore della Clinica odontostomatologica dell’Istituto – possono contare sull’inserimento di protesi fisse tramite interventi di chirurgia mininvasiva che non solo allontanano la preoccupazione di effetti collaterali e complicanze, ma che consentono soprattutto di tornare a sorridere, mangiare e parlare nel giro di 8-48 ore al massimo. Questo significa migliorare significativamente la qualità della vita: se tutti gli altri animali muoiono senza denti, l’uomo invece sopravvive, ma decisamente male».

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