Sanihelp.it – Solleva sempre più preoccupazione, dal punto di vista sanitario, la questione dei rifiuti napoletani. I rischi di patologie del sistema respiratorio ed immunitario sono strettamente correlati a condizioni di stress psicologico e ambientale, per cui è necessario intervenire anche per evitare l’instaurarsi di una condizione di stress psicologico che può dar luogo a comportamenti esasperati ed aumentare i rischi di malattia.
A lanciare l’allarme è Claudio Zullo, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania. «L’attuale stato di caos relazionale e di lacerazione del tessuto sociale – spiega – determina una situazione di distanza tra gli amministratori e i cittadini con l’instaurarsi di momenti di rabbia, impotenza e abbandono. I cittadini, infatti, vorrebbero sentirsi compresi e ben governati: sono stanchi dell’ulteriore e ultimo sacrificio, attendono azioni rassicuranti, che siano capaci non solo di rimuovere i rifiuti ma anche di far recuperare fiducia nel sociale».
Un primo passo per la risoluzione del problema appare quello di recuperare una figura di amministratore credibile che sappia assumere e gestire i bisogni della popolazione per realizzare un’azione condivisa, per far rapidamente recuperare vissuti di dignità, normalità e vivibilità. A questo è necessario integrare un dialogo con la popolazione, una comunicazione che deve poggiare su impegni concreti e immediati che partono dal garantire il rispetto degli standard di sicurezza attuali, assicurando una successiva riqualificazione che non inneschi un’ulteriore emergenza.
«E’ una partita molto delicata questa – conclude Zullo – in cui forse, come napoletano, mi rifiuto di pensare ad una crisi del tessuto sociale irrimediabile. Oggi è possibile e necessario creare una condizione di vicinanza e di condivisione nella gestione della crisi, evitando scissioni e contrapposizioni che riguarderanno tanto il corpo sociale , quanto il corpo individuale con malattie evitabili e medicalizzazione inappropriate».