Sanihelp.it – Attualmente, gli esperti stimano che circa un terzo della popolazione femminile statunitense sia a rischio di malattie causate dal sovrappeso.
Secondo la Dott.ssa Catherine M. Alfano dell’Università di Memphis, Tennessee, l’obesità è un fattore di rischio per le malattie cardiache, l’ipertensione arteriosa, il diabete e alcuni tipi di tumori inclusi quello al seno ed alle ovaie.
In questa ricerca, il team della Alfano ha intervistato 209 donne afro-americane e 277 di razza bianca con un questionario sullo svolgimento di attività sportive sia da ragazze sia in età adulta. E’ stato inoltre rilevato il loro Indice di Massa Corporea (BMI), una misura del peso in relazione all’altezza.
I risultati, pubblicati sul numero recente della rivista Preventive Medicine, confermano l’ipotesi che le donne più attive in gioventù hanno in seguito un livello di BMI più contenuto e siano fisicamente più attive anche in età adulta; a conferma, le donne in questione non stavano seguendo alcun tipo di dieta.
Questi risultati dovrebbero servire come incentivo per bambine e giovani donne alla pratica di sport organizzati anche se questo potrebbe diventare un compito piuttosto gravoso per i genitori e gli educatori.
Con l’aumento dell’età l’attività fisica tende a declinare rapidamente e il grado di partecipazione agli sport che risulta del 61% all’età di 14 anni cala drasticamente al 41% già a 17 anni.
Secondo la Alfano ed i suoi collaboratori, se le osservazioni future dovessero confermare la relazione BMI-sport, un maggior coinvolgimento delle ragazze in attività atletiche potrebbe diventare una delle strade per prevenire l’obesità piuttosto che tentare di curarla vista la difficoltà del suo trattamento.
Naturalmente non tutte le ragazze sono interessate o non dimostrano particolari capacità negli sport competitivi, sarebbe auspicabile un intervento di attività fisica più accattivante per permettere anche a loro di poter godere dei benefici dell’attività fisica.
FONTE: Preventive Medicine