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Il primo bacio per gli Italiani?

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Sanihelp.it – Attesissimo, romantico, dolce ma anche impacciato. E’ così che gli Italiani descrivono il loro primo bacio, un momento saldamente fissato nella mente di oltre 9 persone su 10. E’ quanto emerge dalla ricerca condotta in occasione della Giornata Internazionale del Bacio, che si celebra il 13 aprile, da MioDottore, piattaforma leader in Italia e nel mondo specializzata nella prenotazione online di visite mediche specialistiche e con medici di medicina generale, con l’obiettivo di esplorare i ricordi legati al primo bacio degli italiani. Inoltre, MioDottore ha coinvolto una delle sue esperte, la dottoressa Sabrina Germi, psicologa e psicoterapeuta, per commentare le evidenze emerse e spiegare perché alcuni avvenimenti sono così indimenticabili.


Cosa ricordano gli italiani del loro primo bacio                                 

Si dice che il primo bacio non si scordi mai e le evidenze emerse dall’indagine di MioDottore sembrerebbero confermare tale saggezza popolare: il 95% abitanti dello Stivale ricorda il primo bacio. Un iniziale approccio all’altro e all’intimità, questo, che vede protagonisti soprattutto i ragazzi in età preadolescenziale, con un’età compresa tra 12 e 15 anni (49%), o quelli poco più grandi, tra i 15 e i 18 anni (39%).

Forse proprio perché scambiato in tenera età, il primo bacio riaffiora nella mente degli italiani come ‘impacciato e imbarazzante’ (43%) ma anche ‘dolce e romantico’ (37%), non sempre ‘travolgente’ (14%) e, fortunatamente, quasi mai ‘disastroso’ (6%). Ma cosa si rievoca più facilmente di quel momento? Non il giorno in cui è avvenuto (3%) né cosa si indossava (3%), bensì la location: un particolare saldamente impresso nella memoria di oltre 1 italiano su 2 (58%), tanto da superare addirittura il ricordo del volto della persona baciata (53%) e delle emozioni connesse a quell’istante (50%).

Potendo tornare indietro, 1 su 4 bacerebbe un’altra persona

Secondo la ricerca di MioDottore il primo bacio spesso suggella una relazione più o meno seria, con il 53% degli intervistati che dichiara di averlo dato al fidanzatino o alla fidanzatina di allora e il 33% che racconta di aver vissuto quel momento con una persona con cui aveva un piacevole ma temporaneo flirt. Ma poi gli anni passano e i sentimenti mutano quasi per tutti, così 7 italiani su 10 (71%) ammettono di aver perso di vista la persona con cui hanno condiviso quel momento, vuoi per il naturale decorso del tempo vuoi perché il rapporto si è chiuso malamente (rispettivamente secondo il 90% e il 10% di quanti non frequentano più la persona a cui hanno dato il loro primo bacio).

Del resto, pare proprio che quella che gli abitanti della Penisola credevano fosse la loro »dolce metà» non si sia rivelata poi così tanto dolce: infatti, se fosse possibile tornare indietro nel tempo e modificare qualcosa di quel giorno, ben 1 su 4 (26%) cambierebbe la persona con cui ha scambiato il primo bacio. E il resto degli intervistati? Alcuni avrebbero voluto vivere quell’instante con emozioni diverse da quelle provate (17%) o farlo accadere in un momento (15%) o in un luogo (13%) differente; altri ancora modificherebbero invece il bacio stesso (19%), che non ricordano come il migliore della loro vita, anzi.

Che l’ultimo sia meglio del primo? Così si direbbe. Infatti, in un’ipotetica classifica dei baci più indimenticabili secondo il Bel Paese, i dati di MioDottore mostrano che il primo bacio occupa solo il terzo gradino del podio, con 18% dei voti, preceduto da quelli che i figli donano ai genitori (21%) e dal bacio che gli italiani quotidianamente ricevono dall’attuale partner (31%), che si è aggiudicato il titolo di ‘più memorabile’.

Baby Boomers contro Millennials: sfida all’ultimo ricordo

Si potrebbe pensare che ad avere i ricordi più nitidi del primo bacio siano i giovani, in quanto per loro è generalmente un avvenimento più recente rispetto alle altre generazioni, ma non sempre è così. Dalla ricerca di MioDottore sembra infatti che il tempo trascorso dal primo bacio ad oggi non incida sulla probabilità di ricordarlo meglio. Anzi, pare addirittura che un numero maggiore di Millennials abbiano dimenticato quel dolce avvenimento rispetto ai Baby Boomers, con l’11% degli italiani tra i 26 e i 41 anni che sostengono di non ricordare nulla del loro primo bacio contro il 4% degli over 58.

Inoltre, sembra che i Baby Boomers abbiano i ricordi più vividi anche quando si parla di piccoli dettagli: non solo richiamano alla mente con la stessa semplicità dei più giovani aspetti come il luogo in cui hanno dato il primo bacio o quel turbinio di sensazioni ad esso associato, ma battono i Millennials nel ricordare le minuzie, tanto che il 7% degli over 58 rammenta con precisione perfino l’outfit di quel giorno, percentuale che scende al 2% nel caso di coloro che hanno tra i 26 e i 41 anni.

Se, dunque, dalle analisi di MioDottore non si riscontra una correlazione tra la distanza temporale dell’evento e la probabilità di richiamarlo alla mente, da cosa dipende il ricordo? Una risposta potrebbe essere rintracciata nelle emozioni. Come spiega la psicologa Sabrina Germi di MioDottore «l’emozione potrebbe essere descritta come una sorta di memoria se si considerano le sue possibilità di facilitare o inibire il ricordo di eventi ed esperienze. Non solo, essa aumenta anche la ricchezza di dettagli soggettivi che si rammentano: i ricordi più emotivi vengono memorizzati con maggior efficienza perché attivano strutture cerebrali differenti rispetto a un avvenimento che suscita sensazioni più contenute».

 Entrando maggiormente nei dettagli, l’esperta chiarisce che «nell'attimo che precede il primo bacio, il DNA dei neuroni dell'ippocampo, l'area del cervello che regola i processi di memorizzazione, si accorge che qualcosa di straordinariamente emotivo sta per avvenire e innesca un meccanismo di registrazione dei ricordi che non si limita a creare delle connessioni temporanee fra i neuroni, bensì le rende durevoli e stabili nel tempo». Ma non tutte le emozioni sembrano facilitare i ricordi, infatti «se il primo bacio è stato vissuto con ansia e paura nei confronti dell’altro e di sé o se la realtà ha disilluso malamente le aspettative, allora potrebbero istaurarsi meccanismi di autodifesa tali per cui il ricordo può perdere la sua intensità o, addirittura, sparisce» conclude la psicologa.

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