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Il bimbo ha la febbre: devo chiamare il pediatra?

Vademecum anti-panico per genitori

Sanihelp.it – Non appena i bambini stanno poco bene, la tentazione di chiamare subito il pediatra è forte. Però non sempre è necessario farlo subito. Prima si può provare (anche se non è sempre facile) a individuare la causa della febbre, che spesso è un’infezione (della gola, del naso, delle orecchie, delle urine ecc.).
In ogni caso, si può attendere almeno 24-48 ore prima di portare il bambino dal pediatra se i sintomi sono lievi e poco disturbanti (per esempio, il classico raffreddore con starnuti) e/o se il bambino ha più di un anno di età, dandogli nel frattempo un farmaco per tenere bassa la temperatura. Tale attesa è spesso utile perché si chiarisca meglio il quadro clinico.


Invece, è bene consultare urgentemente il pediatra:
– se il bambino ha meno di tre mesi
– se è molto irritabile, piange continuamente ed è difficilmente consolabile
– se è molto sonnolento e si fa fatica a svegliarlo
– se la febbre supera 40° C misurata in sede ascellare, o 40,5° C in sede rettale
– se fa fatica a muovere la testa e il collo
– se scuote violentemente le braccia o le gambe, rigido od abbandonato (convulsioni)
– se ha macchie rosse o scure sulla pelle
– se ha più di 50 respiri al minuto (tra i 3 e i 12 mesi di vita), o più di 40 respiri al minuto (dopo i 13 mesi di vita)
– se ha un forte dolore alla pancia.

Cosa riferire al pediatra al telefono: – l’età del bambino
– quanta febbre ha e come è stata misurata
– da quanti giorni ha la febbre
– altri disturbi associati alla febbre
– se il bambino è stato a contatto, nei giorni precedenti, con persone ammalate
– se il bambino è stato sottoposto da poco a una vaccinazione.

Ricordatevi infine di controllare la temperatura del bambino almeno tre volte al giorno (mattino, pomeriggio e sera), per determinare le sue oscillazioni in relazione al suo comportamento e alla somministrazione dei farmaci.

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