È una pianta erbacea perenne, caratterizzata da un rizoma particolarmente robusto; all’inizio di ogni nuova stagione dal rizoma si dipartono nuovi fusti; alla base della pianta e sui fusti si innestano grandi foglie. Le infiorescenze sono di colore bianco verdastro o rossastre, peduncolate possono raggiungere anche i 10 cm di lunghezza; dai fiori si formano i frutti che hanno una forma alquanto singolare, trigonale. La raccolta del rizoma, la parte di interesse erboristico, determina la morte della pianta.
Assunzione: In commercio il rabarbaro è disponibile sotto forma di tisana, estratto fluido o secco e come tintura. Il rabarbaro al di là della forma in cui si presenta andrebbe assunto in un’unica somministrazione serale.
Uso: Per il suo contenuto in antrachinoni e tannini a base dosi viene impiegato come astringente e stomachico ovvero per stimolare l’appetito e favorire la digestione, mentre a dosaggi più elevati è un purgante. Il rabarbaro, infatti, blocca il riassorbimento dell’acqua a livello intestinale, per questo il suo utilizzo è consigliato in caso di feci dure o in presenza di ragadi e emorroidi