Sanihelp.it – Durante il Festival su scuola e educazione JesiEduca è stato presentato il libro La lettura ad alta voce condivisa. Un metodo in direzione dell’equità, edito da Il Mulino (Collana della Fondazione per la Scuola).
Scritto da Federico Batini, docente di Pedagogia sperimentale all’Università degli Studi di Perugia, che da oltre un decennio si occupa di lettura e di lettura ad alta voce con il suo gruppo di ricerca.
Nel libro vengono illustrati i risultati e tutti gli aspetti del metodo centrato sul potenziamento di bambini e bambine, ragazze e ragazzi e capace di costruire un vero interesse per la lettura, le abilità necessarie per praticarla in modo autonomo ma, soprattutto, lo sviluppo di competenze e abilità funzionali all’incremento del numero di ragazzi e ragazze in grado di raggiungere il successo scolastico.
La lettura ad alta voce è una forma particolare di lettura di storie, in cui qualcuno legge per qualcun altro, in cui la storia si fa voce.
Nel volume si fa riferimento a un particolare approccio che prevede che una persona adulta (docente, educatore, formatore, ecc.) si assuma la responsabilità di un gruppo, prestando la propria voce e il proprio corpo, per proporre storie in modo progressivo, sistematico e intensivo, curando le scelte e la bibliovarietà, al gruppo e per il gruppo, negoziando le scelte con il gruppo stesso, facilitando il confronto, la discussione e l’ingresso nelle storie di tutti i partecipanti (nella fase denominata socializzazione).
Il metodo della lettura ad alta voce condivisa si sta imponendo nei contesti educativi e di istruzione in Italia (sono almeno 20.000 i docenti che lo adottano in Italia) e in altre parti del mondo, grazie al supporto delle evidenze raccolte circa i suoi effetti.
Praticata in modo continuativo dall’adulto nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole del primo e del secondo ciclo, la lettura ad alta voce condivisa produce effetti rilevanti per esempio sulle abilità cognitive, emotive, linguistiche, di comprensione, sulle abilità di utilizzo della lingua nell’apprendimento, sulle abilità di pensiero critico, facilita la capacità di stare con gli altri e capirli e, al contempo, educa alla lettura.
Il volume mette a fuoco da diverse prospettive disciplinari le caratteristiche fondamentali del metodo, i presupposti teorici, le condizioni di utilizzo, gli effetti sull’apprendimento, in relazione con altri approcci rilevanti.
Il primo progetto di rilevanza nazionale basato sulla tecnica della lettura ad alta voce è stato »Leggimi ancora», promosso sin dal 2018 da Giunti Scuola che ha coinvolto complessivamente, nei suoi cinque anni di attività, oltre 50.000 classi ed ha mostrato con una grande indagine in tre città campione (Torino, Modena e Lecce) gli effetti cognitivi e nelle abilità superiori di comprensione indipendentemente dai punti di partenza.
Anche il progetto «Leggere: Forte! Ad alta voce fa crescere l'intelligenza», politica educativa della Regione Toscana, realizzata in collaborazione con Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa), Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e Cepell (Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura). »Leggere: Forte!» ha proposto sin dall’anno scolastico 2019/20 di introdurre nelle scuole toscane un tempo quotidiano dedicato alla lettura ad alta voce da parte delle educatrici e degli educatori, delle insegnanti e degli insegnanti per le alunne e gli alunni di tutte le scuole di ogni ordine e grado, a partire dai servizi educativi per la prima infanzia.
Dopo quattro anni di attività i dati rivelano, per esempio, che i bambini e le bambine del nido aumentano fino al 29,7% la capacità di controllare la motricità globale, la coordinazione e le abilità manipolatorie; nella scuola dell’infanzia la capacità di risolvere problemi interni a situazioni sociali cresce dell’82%; per gli alunni e le alunne della scuola primaria l’Indice di Comprensione Verbale (ICV), ovvero la capacità di formulare e di utilizzare i concetti verbali, migliora del 14,3% e, soprattutto che dimensioni cognitive e di comprensione possono essere sollecitate e migliorate anche nelle scuole secondarie.
A Parma invece è in corso il progetto «Lettrici e lettori forti», promosso da una rete di 10 Istituti Comprensivi della città e della provincia che vede capofila l’Istituto Comprensivo »Giacomo Ferrari». Di recente sono stati diffusi i dati relativi alla seconda annualità, tra i più significativi si possono registrare i confronti con i campioni normativi di standardizzazione italiana, ovvero i punteggi che ci si attendono per quell’età, e i risultati delle prove di fluenza verbale.
I bambini della scuola dell’infanzia (3-6 anni) sottoposti al training intensivo di lettura ad alta voce aumentano le abilità di comprensione di testi orali del 20% e di competenza e regolazione emotiva del 38,6% rispetto al loro punto di partenza mentre il gruppo di controllo (non sottoposto all’attività di lettura ad alta voce) mostra un decremento nelle abilità di comprensione e un incremento pari a meno della metà di quello dei gruppi a cui è stato letto per le abilità emozionali.
Per la scuola primaria invece, è da rilevare il risultato delle prove di fluenza verbale che valutano l’ampiezza del magazzino lessicale, la velocità di accesso al lessico e la capacità di organizzazione lessicale.
I dati mostrano come i bambini sottoposti alla lettura ad alta voce aumentino notevolmente le loro abilità di accesso lessicale fino rispetto al loro punto di partenza.
Il gruppo di controllo, composto dalle classi che hanno proseguito con la normale didattica, vede invece un incremento molto inferiore.
Infine nella scuola secondaria di primo grado è stata misurata la capacità del soggetto di formulare e utilizzare i concetti verbali, cioè la capacità di ascoltare una richiesta, di recuperare informazioni precedentemente apprese, di pensare e di esprimere verbalmente una risposta.
I dati relativi alle classi prime di scuola secondaria di primo grado evidenziano come i ragazzi sottoposti all’attività di lettura ad alta voce aumentino le loro abilità di formulare e utilizzare concetti verbali in modo significativo rispetto al loro punto di partenza.