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Dalla musica, una nuova opzione terapeutica per l’epilessia

Sanihelp.it – L’epilessia è una condizione neurologica transitoria o permanente scatenata da un’attività neurale anomala che, a seconda della regione cerebrale coinvolta, può determinare sensazioni (come la percezione di odori, suoni, sapori, immagini) o azioni (quali il tremito di un arto o l'irrigidimento e scuotimento di tutto il corpo) responsabili di una momentanea perdita di contatto con l'ambiente circostante.


Se fortunatamente alcune forme di epilessia hanno un andamento benigno, in quanto tendono a guarire spontaneamente, d’altro canto le crisi epilettiche caratteristiche di questa patologia possono essere prevenute principalmente attraverso delle terapie farmacologiche mirate, efficaci nel 65-70% dei casi.

Ma un interessantissimo studio presentato nel corso della Convention annuale dell’American Psychological Association, ha evidenziato come il cervello delle persone con epilessia reagirebbe alla musica in modo diverso dal cervello di coloro che non sono affetti dalla malattia, una scoperta che potrebbe portare alla creazione di nuove terapie utili a prevenire le crisi epilettiche.

Lo studio in questione è nato da una considerazione avanzata dalla dottoressa Christine Charyton, ricercatrice presso la Ohio State University: se l’80% dei casi di epilessia coinvolge il lobo temporale e la musica è elaborata nella corteccia uditiva in questa stessa regione del cervello, quale legame potrebbe esistere tra musica ed epilessia del lobo temporale?

Partendo da questo presupposto, il gruppo di ricercatori, guidato dalla dottoressa Charyton, ha confrontato, tramite un encefalogramma, le modalità di elaborazione della musica da parte del cervello di persone sane e affette da epilessia.

I ricercatori hanno quindi scoperto non solo come i partecipanti epilettici facessero costantemente registrare livelli di attività cerebrale significativamente più elevati, ma anche come le onde cerebrali nelle persone con epilessia tendessero a sincronizzarsi maggiormente con la musica, un fattore che permetterebbe quindi di utilizzare la musica come strumento per mantenere normale e costante l'attività elettrica del cervello.

«Siamo stati sorpresi dai risultati – ha commentato la dottoressa Charyton – Questo studio ci permette di identificare nella musica un innovativo approccio terapeutico che, utilizzato in combinazione con il trattamento farmacologico tradizionale, potrebbe aiutare a prevenire le crisi epilettiche».

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