Sanihelp.it – Repellenti, zampironi e citronella sono compagni immancabili nelle sere d’estate, quando si cerca di proteggere la pelle dalle fastidiose punture di zanzara.
Ma nonostante questi prodotti permettano di tenere a bada le zanzare per un po’, nessuna soluzione può definirsi perfetta, soprattutto considerando che il processo evolutivo ha permesso alle zanzare di sviluppare molteplici ‘tecniche di attacco’, che sfruttano la vista, l’olfatto e la capacità di percepire il calore corporeo.
Ma in che modo le zanzare combinano tra loro le differenti informazioni sensoriali che raccolgono?
Lo spiega una ricerca effettuata presso il California Institute of Technology (Caltech), pubblicata poi sulla rivista Current Biology, che tramite una serie di esperimenti ha monitorato le modalità con cui una zanzara individua ed avvicina il suo ‘pasto’.
«Gli esperimenti che abbiamo effettuato ci hanno permesso di rilevare come gli stimoli derivati dalla vista e dalla percezione del calore siano assimilati come informazioni separate e indipendenti, anche se sono spesso trattati in maniera consecutiva a causa della loro disposizione spaziale – spiega il dottor Floris van Breugel – Una zanzara può vedere da molto lontano, ma non può percepire dalla stessa distanza il calore emesso dall’oggetto».
«Nello specifico, le zanzare prestano attenzione alle percezioni visive solo dopo aver rilevato una traccia olfattiva che indichi la presenza di un ospite nelle vicinanze – aggiunge il dottor Michael Dickinson – Questo permette loro di non sprecare tempo inseguendo falsi bersagli, come le rocce o la vegetazione. La nostra prossima sfida è quella di scoprire in che modo i circuiti del cervello permettano ad un odore di modificare così profondamente il modo con cui le zanzare rispondono ad uno stimolo visivo».
La ricerca, oltre a fornire ai ricercatori nuove ed interessanti informazioni sul comportamento degli insetti, potrebbe rivelarsi utile anche alle aziende di settore per migliorare la qualità dei prodotti contro le zanzare.
«A conti fatti, sembra che la miglior difesa contro le zanzare consista nel mimetizzarsi visivamente, anche se non è escluso che le zanzare sfruttino la traccia termica del corpo umano – conclude Dickinson – Bisogna ammettere che l’autonomia e l’interazione degli stimoli sensoriali delle zanzare creano una strategia d’azione fastidiosamente efficace».