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Diabete: entro il 2035, ne soffrirà una persona su dieci

Sanihelp.it – Entro il 2035, tra la popolazione mondiale, una persona su dieci avrà il diabete. A lanciare l’allarme è l'International Diabetes Federation (IDF), organizzazione che raccoglie più di duecento associazioni nazionali di diabete in oltre centosessanta paesi, che nel corso di ieri, Giornata mondiale del diabete, ha pubblicato la sesta edizione del rapporto IDF Diabetes Atlas.
 
Secondo i dati raccolti dalla federazione, nel 2035 soffrirà di diabete un numero di persone compreso tra 382 e 592 milioni, per la maggior parte sotto i sessant’anni di età e collocate principalmente nei paesi a medio e basso reddito.
 
«Il diabete è una malattia legata allo sviluppo – precisa Michael Hirst, Presidente della IDF – L'idea vigente che il diabete sia 'una malattia dei ricchi' è totalmente sbagliata e penalizza pesantemente gli urgenti finanziamenti necessari per combattere questa pandemia».
 
E se nell’Africa sub-sahariana si assisterà al raddoppio del numero di diabetici entro il 2035, in alcune nazioni insulari dell’Oceano Pacifico è stato già registrato un preoccupante aumento della diffusione di questa malattia: l’isola di Tokelau, in Nuova Zelanda, dove un adulto su tre soffre di diabete, è stata addirittura additata come microcosmo in grado di rispecchiare quella che sarà la situazione delle nazioni più popolose nei prossimi decenni.


Secondo ulteriori stime contenute nel rapporto, entro la fine del 2013 ben 5,1 milioni di persone moriranno a causa di complicanze legate al diabete, mentre in 175 milioni di casi non verrà diagnosticata la malattia, preparando così il terreno per l’insorgenza di ulteriori gravi rischi per la salute.
 
Cina, India e Stati Uniti vantano il triste primato di essere i paesi con il maggior numero di diabetici (rispettivamente con 98 milioni, 65 milioni e 24 milioni di persone), ma è la regione del Pacifico Occidentale, comprendente paesi come l'Australia, la Cina e il Giappone, a contare il più alto numero di persone affette da questa malattia, una cifra che si assesta intorno ai 138 milioni.
 
«In occasione della Giornata mondiale del diabete – prosegue Michael Hirst –  dobbiamo continuare ad aumentare la consapevolezza dell’importanza di mantenere una dieta sana e una quotidiana attività fisica, abitudini fondamentali per creare le basi di uno stile di vita salutare», a testimonianza dell’urgentissima necessità di un piano di prevenzione efficace che abbatta quanto prima il muro di silenzio eretto intorno a questa malattia ormai pandemica.

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