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Alzheimer: un nuovo test per la diagnosi

Sanihelp.it – Sono 24 milioni le persone nel mondo colpite da demenza, di cui il 70% dalla malattia di Alzheimer; nel corso di un convegno tenutosi a Milano lo scorso 25 ottobre sono stati presentati i risultati di oltre dieci anni di studi sul ruolo del rame nello sviluppo della malattia di Alzheimer.
I ricercatori dell’Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca (AFaR) guidati dalla dottoressa Rosanna Squitti hanno dimostrato come nella demenza di Alzheimer esista una relazione tra declino cognitivo e livelli di rame libero presente nel sangue, ossia quella quota di rame circolante non legato alla proteina che normalmente lo trasporta, la ceruloplasmina (rame Non-Ceruloplasminico). Livelli eccessivi di questo tipo di rame sono tossici e aumentano il rischio di ammalarsi di Malattia di Alzheimer.


Se questo tipo di anomalia viene rilevata per tempo può aiutare a meglio identificare quei casi pre-sintomatici (i cosiddetti Mild Cognitive Impairment = MCI) che hanno un elevato rischio di sviluppare la malattia nei successivi 5-6 anni. Nel gruppo preso in esame e seguito per sei anni, mentre gli MCI con rame normale avevano circa il 20% di probabilità di progredire in Alzheimer, in quelli con rame elevato tale probabilità saliva oltre il 50%. Il metodo messo a punto dalla dottoressa Squitti era però un test di laboratorio, molto utile per la ricerca, ma poco utilizzabile come test clinico su larga scala.

Canox4drug in collaborazione con AFaR ha sviluppato C4D, un test innovativo in grado di misurare la quantità di rame Non-ceruloplasminico in circolo con rapidità, altissima precisione e replicabilità. È sufficiente sottoporsi a un prelievo ematico: il sangue prelevato viene analizzato per mezzo di una sonda fluorescente, che emette dei segnali; il cambiamento di emissione è proporzionale alla quantità di rame Non-ceruloplasminico presente nel campione. Tale test è già pienamente operativo presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, ma sarà presto reso disponibile in molti altri ospedali e centri italiani che si occupano di Alzheimer.  

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