Sanihelp.it – Si celebra oggi la Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla e una ricerca condotta dall’istituto Coleman Parkes Research e commissionata da Almirall in quattro Paesi europei (Germania, Italia, Norvegia e Spagna) rivela che la malattia ha un impatto fortemente negativo sulla vita di chi ne è affetto.
In Italia il 48% dei pazienti under 35 colpiti da sclerosi multipla non è più in grado di lavorare o studiare e il 42% ha difficoltà nel compiere queste attività: solo il restante 10% dichiara che la malattia non ha un impatto su lavoro e studio, mentre in Europa questo valore sale al 14%. Durante la ricerca sono stati intervistati duecento pazienti dai 18 ai 35 anni. Nel nostro Paese, nel 34% degli intervistati, la prima diagnosi è avvenuta tra i 15 e i 20 anni, questa rappresenta il momento in cui i pazienti prendono consapevolezza della sclerosi multipla: prima di allora il 58% degli intervistati non conosceva né la malattia né il suo impatto sulla vita quotidiana.
La sclerosi multipla ha un forte impatto sulla vita sociale e relazionale dei pazienti: solo il 10% degli intervistati afferma che la propria condizione non impedisce loro di partecipare a eventi e occasioni di incontro. Per il restante 90% la malattia impatta negativamente sulla propria vita sociale: nel 48% frequentemente, nel 40% occasionalmente e nel 2% dei pazienti impedisce qualsiasi interazione sociale. Inoltre il 60% dei pazienti italiani dichiara di aver bisogno da 1 a 8 ore di assistenza quotidiana e il 16% necessità di un’assistenza continuativa 24 ore su 24. I pazienti che dichiarano di aver bisogno di assistenza affermano di avere difficoltà nel cucinare (58%), nel fare commissioni e acquisti (53%), nella pulizia della casa (47%) e quando passeggiano e sono in movimento (45%).