Sanihelp.it – Migliora la sopravvivenza in Europa per i pazienti affetti dal carcinoma della testa e del collo. Questo tumore insorge nelle cellule epiteliali di cavità nasali e seni paranasali, faringe (rinofaringe, orofaringe e ipofaringe), ghiandole salivari, cavità orale e laringe. L’organo che viene colpito più frequentemente è la laringe, seguito dal cavo orale e dalla faringe.
Il dato emerge dal progetto europeo EUROCARE, presentato in occasione del lancio della terza settimana europea di sensibilizzazione sui tumori della testa e del collo, che terminerà il prossimo 25 settembre.
Nonostante la buona notizia però, sono ancora piuttosto rilevanti le differenze geografiche di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi tra i diversi paesi europei. Inoltre, la possibilità di sopravvivenza varia a seconda dello stadio della malattia al momento della diagnosi: dal 69% per le persone con tumore allo stadio localizzato (escludendo il rinofaringe), al 34% per quelle con tumore localmente avanzato. Questi dati evidenziano quanto sia importante la diagnosi precoce, anche se non è facile riconoscere i segni della malattia. I sintomi di un tumore della testa e del collo possono infatti comparire anche in caso di malattie comuni e meno gravi. Ne sono un esempio: ulcerazioni in bocca, difficoltà nella deglutizione, mal di gola o mal d’orecchio, raucedine persistente, gonfiore a livello del collo.
«Ancora una volta – ha spiegato il Professor Piero Nicolai, Presidente AIOCC (Associazione Italiana Oncologia Cervico Cefalica) e Direttore dell’Unità di Otorinolaringoiatria dell’Università degli Studi di Brescia – A.O. Spedali Civili Brescia – questi risultati ribadiscono l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce nei tumori testa-collo e sottolineano la necessità di migliorare i percorsi di cura dei pazienti colpiti da queste neoplasie. Stiamo cercando di perseguire questo obiettivo con la campagna europea Make Sense Campaign, giunta ora al terzo anno, che intende proporre criteri qualificanti i centri di eccellenza nei tumori della testa e del collo».
Sono stati inoltre presentati altri dati su questi tumori provenienti dallo studio RITA 2, realizzato dalla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori in collaborazione con i Registri Tumori di popolazione dell’AIRTUM e il supporto del Ministero della Salute italiano. In circa un paziente su due la diagnosi avviene quando la patologia è allo stadio avanzato o metastatico e per circa il 20% dei pazienti non è possibile risalire allo stadio del tumore a causa di mancanze relative alle procedure di stadiazione.
Il progetto RITA 2 evidenzia così la necessità di migliorare la presa in carico dei pazienti con tumori della testa e del collo in tutte le regioni considerate. Si pensi che più del 40% dei pazienti viene sottoposto a trattamento (chirurgia o radioterapia) dopo più di un mese dalla diagnosi (mentre, per esempio, nel caso del tumore della mammella questo ritardo si verifica solo nel 17% dei casi). E ancora, solo il 35% dei referti patologici contiene contemporaneamente tutte le informazioni identificate dalla Royal College of Pathology come standard per il reporting (mentre per il melanoma il 77,8% dei referti patologici è completo di tutti gli indicatori).