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Tumore al polmone, svolta nella terapia

Sanihelp.it – Il tumore del polmone ogni anno nel nostro Paese fa registrare 38.500 nuovi casi e 34.500 decessi. La Commissione Europea ha espresso parere favorevole per l’utilizzo di afatinib in pazienti con diversi tipi di tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC).  Afatinib ha dimostrato di offrire un beneficio superiore rispetto alla chemioterapia standard nel ritardare la progressione del tumore e nel migliorare i sintomi associati alla malattia .
 
La molecola è il primo inibitore della famiglia ErbB e come spiega il dottor Sanjay Popat, oncologo al Royal Marsden NHS Foundation Trust di Londra e sperimentatore dello studio LUX-Lung 3: «Grazie al suo meccanismo di azione, afatinib inibisce in maniera irreversibile EGFR e gli altri componenti della famiglia ErbB, che svolgono un ruolo centrale nello sviluppo e nella diffusione dei tumori più pervasivi e a mortalità elevata. I risultati degli studi clinici dimostrano l’efficacia di afatinib nel ritardare la crescita tumorale e nel migliorare i sintomi associati al carcinoma polmonare e ciò lo rende un’importante nuova alternativa terapeutica disponibile in Europa». 


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