Sanihelp.it – Si è aperta il 2 ottobre, con l'accensione in rosa delle vie Monte Napoleone, Sant'Andrea e Verri a Milano, la XX edizione della Campagna Nastro Rosa per la prevenzione del tumore al seno, promossa dalla Sezione Milanese della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) in collaborazione con Estée Lauder Companies. Madrina dell'evento, l'attrice Margherita Buy.
«Anche quest’anno con le iniziative del mese in rosa vogliamo mantenere alta l’attenzione di tutte le donne nei diversi ambiti di lavoro e di vita sulla necessità e sul significato della diagnosi precoce del tumore alla mammella. Grazie proprio a questo continuo e intenso lavoro di informazione oggi il tumore al seno può essere combattuto e sconfitto nella maggioranza dei casi con le armi terapeutiche più adatte a ogni situazione clinica. Un messaggio alle donne di accedere senza timore a questo appuntamento e all’offerta di servizi della nostra Associazione e non solo. Oltre ai regolati controlli senologici, la LILT sottolinea che nella lotta ai tumori uno stile di vita e un’alimentazione adeguata sono azioni che devono diventare parte integrante della quotidianità di ogni donna. La nostra Associazione è in prima linea ormai da molti anni nella promozione della cultura della prevenzione e della diagnosi precoce», commenta la dottoressa Franca Fossati-Bellani, presidente della Sezione Provinciale di Milano della LILT.
Il tumore al seno colpisce 45mila italiane ogni anno e l'incidenza è in aumento in particolare nelle donne tra i 25 e i 44 anni di età. Nel 30% di tutte le donne viene diagnosticato prima dei cinquant'anni, quindi fuori dell'età prevista dai programmi di screening mammografico del Sistema Sanitario Nazionale.
«Personalmente durante la mia attività, iniziata alla fine degli anni Settanta all'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, mi sono dedicata all'attività di prevenzione e diagnosi precoce. Nel mio operare quotidiano, sono stata testimone dell'efficacia di programmi di prevenzione e di screening in particolare per il tumore della cervice uterina, che notoriamente colpisce donne giovani tra i 35-50 anni e per il tumore alla mammella. Il pap test come test di screening ha ridotto drasticamente la mortalità per carcinoma della cervice uterina, così come la mammografia per il seno, con una riduzione di interventi drastici, miglioramento della qualità della vita, aumento della sopravvivenza e guarigione. La mammografia ripetuta ogni due anni ha portato anche nel mio caso personale a una diagnosi precoce di tumore al seno. Oggi sono ancora qui, credo nelle prevenzione come arma più efficace. Credo che la salute sia un bene da conservare, Prevenire è meglio che curare non è uno slogan, ma un'assoluta verità», racconta la dottoressa Bernardina Stefanon, medico chirurgo specialista in ostetricia, ginecologia e oncologia.