Sanihelp.it – I ricercatori dell’Università americana dell’Idaho State puntano il dito contro il tempo freddo e asciutto delle zone settentrionali: potrebbe essere collegato a un aumento di tumori prostatici.
Il vero responsabile non sarebbe direttamente il clima freddo, ma l’uso più esteso di pesticidi per l’agricoltura, che avrebbero un’azione tossica su tutti i tessuti, prostata inclusa. Questa potrebbe essere la causa del maggior numero di casi registrati nelle aree del nord.
I ricercatori spiegano sulla rivista International Journal of Health Geographics: «Finora l'ipotesi più diffusa riteneva che la bassa esposizione al sole degli abitanti che vivono nei paesi nordici, unita a minori quantità di vitamina D, potesse essere la causa della maggiore frequenza di cancro alla prostata, ma non è mai stata valutata l'incidenza del meteo sui rischi di sviluppare il tumore».