Sanihelp.it – I malati di tumore depressi, a parità di condizioni cliniche muoiono il 40% in più di chi mantiene un atteggiamento combattivo. Un buon rapporto con il medico e l’équipe, permette di migliorare non solo la sopravvivenza ma anche la qualità della vita, l’autonomia fisica, mentale ed emozionale. Anche così si combatte il cancro: gli oncologi prestano sempre più attenzione all’aspetto motivazionale, come accade nello sport. Il metodo per vincere si basa su obiettivi concreti, con regole e percorsi codificati. E i medici vanno a lezione dai grandi campioni per apprendere come trasformarsi in trainer efficaci. Da gennaio 2010 alcuni sportivi d’eccezione si recheranno una volta al mese in reparto, all’Istituto dei Tumori di Milano e al Regina Elena di Roma per incontrare i malati e insegnare agli oncologi a costruire il game plan.
Come spiega il professor Emilio Bajetta presidente della Fondazione Giacinto Facchetti per lo studio e la cura dei tumori O.N.L.U.S: «Si tratta di un insieme di tattiche psicologiche e fisiche per aumentare la capacità di combattere le avversità. Deve essere attivato insieme al team curante, garantire l’affiatamento tra lo staff e il paziente e prevedere anche la figura di riferimento all’interno della famiglia».
Il professor Francesco Cognetti, Direttore dell’oncologia del Regina Elena di Roma, sottolinea che «È importante aiutare il paziente a trovare dentro di sé le risorse che possono contribuire a rendere più efficaci le terapie».