Sanihelp.it – Le persone, per istinto tendono a mangiare tutto quello che hanno nel piatto: lo ha rivelato un interessante studio condotto presso la Cornell University.
Mangiare tutto quello che c’è nel piatto è indice di buona educazione, aiuta ad ingraziarsi chi ha cucinato, che si sente gratificato dal vedere il piatto spazzolato, fa felice la mamma, che è sempre convinta di aver messo la giusta porzione nei piatti dei familiari, ma a spingere la popolazione mondiale a pulire il piatto è soprattutto la mancata consapevolezza di quanto cibo si vorrebbe mangiare quando ci si siede a tavola.
Ecco perché quando qualcuno serve in tavola si tende a mangiare tutto pensando che è abbastanza per il proprio appetito e le proprie necessità nutrizionali.
Lo studio in questione è giunto a queste conclusioni dopo aver seguito 1179 persone di 8 diverse nazioni e ha suggerito di imparare ad autoregolarsi e a servirsi porzioni ridotte, perché la tendenza è mangiare tutto quello che c’è.
Molte diete, in effetti, partono dal presupposto che per dimagrire bisogna imparare a fare le porzioni, per questo molte sconsigliano di pesare gli alimenti, ma cercano di insegnare qual è la porzione giusta per le calorie che si devono introdurre.
Per mantenersi in linea o almeno non ingrassare, dunque, è necessario essere molto onesti con se stessi e mangiare le giuste porzioni anche quando vengono servite portate luculliane: l’onestà quindi deve vincere sull’istinto.
A tal proposito è molto interessante quanto rivela uno studio condotto ad Atlanta che ha indagato l’ordine presente nei frigoriferi delle persone obese scoprendo che davanti quasi in tutti è possibile trovare ordinate scorte di frutta, verdura e cibi salutari, mentre in fondo nascosti, si scovano snack ipercalorici, patatine, dolci e cibi da friggere.
Prendersi in giro dicendo di voler dimagrire e mangiare kg di pesce anziché carne o nascondere il cibo spazzatura in fondo al frigo non è certamente la soluzione.