Sanihelp.it – Mangiare speziato è una delizia per il palato e un aiuto per la linea: secondo uno studio pubblicato sulla rivista internazionale British Journal of Nutrition un uso costante delle spezie in cucina potrebbe ridurre l’accumulo di grasso nell’organismo umano.
Le spezie che contengono sostanze denominate capsaicinoidi ovvero, in primis, peperoncino rosso e zenzero stimolano la termogenesi ossia la loro ingestione spinge l’organismo a produrre calore, ma la produzione di calore comporta dispendio energetico e l’energia proviene, di preferenza, dalla metabolizzazione delle riserve di grasso.
Una dieta equilibrata, povera di condimenti, che preveda alimenti insaporiti dalle spezie più opportune può aiutare a perdere qualche kg piacevolmente.
La percezione del piccante dà all’organismo una sensazione di caldo a costo calorico zero, ecco perché mangiare piccante è particolarmente piacevole soprattutto se fa freddo.
Come se non bastasse le spezie aiutano a smorzare la sensazione di fame: uno studio condotto presso la Smell & Taste Treatment Research Foundation ha seguito 2400 adulti in sovrappeso o obesi scoprendo che quando la percezione del sapore è minima il senso di sazietà arriva solo dopo aver ingerito una grossa quantità di cibo.
Più il cibo è saporito più ci si sente sazi prima: il compito delle spezie in cucina è proprio quello di insaporire.
Se in cucina le spezie sono adoperate a regola d’arte sanno dare un sapore tale alle pietanze da poter ridurre sensibilmente, ad esempio, la quantità di sale con estremo giovamento della pressione arteriosa.
Complice la cucina etnica le spezie, per fortuna, sono sempre più apprezzate ed utilizzate: è bene ricordare, infine, che spezie come pepe, peperoncino e noce moscata sono anche tonici naturali.