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Omocisteina e rischio cardiovascolare

Sanihelp.it – L’omocisteina, è  un aminoacido presente in piccole quantità nell’organismo, derivato della metionina, altro aminoacido che si assume con i cibi, soprattutto attraverso carne, uova, latte e legumi.


Nelle persone sane, questo aminoacido si trasforma grazie all’acido folico e alle vitamine B6 e B12.

Può succedere, invece, che in caso di particolari patologie, di mutazione del gene MTHFR o di diete sbilanciate si verifichi un incremento dei valori plasmatici di omocisteina (iperomocisteinemia) che, oltre a costituire un fattore di rischio per le patologie cerebro-cardiovascolari, è associato anche all’insorgenza di malattie neurodegenerative e fragilità ossea.

«L’incremento dei valori di omocisteina determina un danno alle pareti delle arterie, causando un ispessimento del loro rivestimento interno – dichiara il Dottor Massimo Del Sette, Direttore U.O.C. Neurologia Policlinico San Martino I.R.C.C.S.-  Uno studio pubblicato nel 2013 su Neural Regeneration Research ha dimostrato che chi registra alti livelli di omocisteina, di colesterolo e trigliceridi, a parità di altri fattori di rischio, ha il 40% in più di possibilità di andare incontro ad un ictus rispetto a chi ha valori nella norma. Inoltre, in una recente revisione della letteratura sull’argomento pubblicata su una prestigiosa rivista internazionale (Spence et al, Stroke 2020) viene riportato che la correzione della iperomocisteinemia comporta una riduzione del rischio dal 34% fino al 70%».

 

Quali sono le persone che più delle altre dovrebbero controllare un’eventuale iperomocistinemia?

Le donne hanno generalmente livelli più bassi rispetto agli uomini di omocisteina, anche se si registra un aumento nei suoi valori dopo la menopausa a causa della diminuzione degli estrogeni. L’omocisteina risulta più alta del normale nelle persone che fumano, consumano quantità eccessive di alcol e caffè e svolgono scarsa attività fisica.

L’iperomocisteinemia riconosce una certa familiarità e può accompagnarsi ad altre condizioni patologiche come l’insufficienza renale e l’ipotioridismo e può essere una conseguenza di terapie con contraccettivi orali o antiepilettici.

Se si scopre di avere livelli alti di omocisteina cosa si può fare?

 

Di solito tali livelli possono essere abbassati efficacemente assumendo acido folico e le vitamine B6 e B16, attraverso una dieta ricca in vitamine e/o l’assunzione di integratori alimentari. Alimenti ricchi di vitamina B6 sono: pesce, carne, uova, frutta, verdura, latticini e frutta secca.

Alimenti ricchi di vitamina B12 sono: aringhe, tonno, sgombro, sogliola, mozzarella, fontina, parmigiano, brie, gorgonzola, robiola.

È molto importante anche individuare la modalità di cottura più adatta per evitare una perdita eccessiva di vitamine; il consiglio è quello di consumare quanto più possibile cibi crudi o cotti a bassa temperatura (ad esempio, circa il 50% della vitamina B6, della vitamina B12 e dell’acido folico si perdono con la bollitura del latte; il 40% della vitamina B6 se si griglia la carne).

A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale) in tal proposito con una nota, ricorda a tutti,  l’importanza di seguire uno stile di vita sano.

In che modo?

Bisognerebbe seguire una dieta bilanciata, varia e ricca di frutta, verdura, legumi, cereali, pesce (soprattutto quello azzurro) e olio extravergine di oliva.

È importante limitare il consumo di sale, zuccheri semplici (dolci, caramelle, bevande zuccherate), bevande alcoliche e grassi saturi (salumi e carni grasse).

Per quanto possibile bisogna mantenersi normopeso e a tal fine è importante svolgere una regolare attività fisica; da ultimo, ma non per importanza, bisogna non fumare.

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