Quinta malattia
La malattia è anche conosciuta come:
eritema infettivo, megaloeritema, megaloeritema epidemico, megaloeritema infettivo
INDICE
Il bimbo sembra schiaffeggiato, in realtà è affetto da una delle malattie più tipiche dell’infanzia: la quinta malattia. Per la cura non c’è molto da fare, e il bimbo può tornare a scuola senza problemi.
Categoria: Malattie infettive
Sigla: FD
Che cos’è – Quinta malattia
Quinta malattia: due schiaffoni virali
La quinta malattia (o megaloeritema infettivo, Erythema Infectiosum) è un’infezione del tutto benigna caratterizzata da un tipico arrossamento delle guance. Fa parte del gruppo delle malattie esantematiche tipiche dell’infanzia (morbillo, rosolia, scarlattina).
È una malattia di origine virale (il responsabile è il Parvovirus B19) e colpisce prevalentemente i bambini in età scolare (tra i 2 e i 12 anni) durante la fine dell’inverno o all’inizio della primavera. Ha un contagiosità moderata. Può colpire anche gli adulti.
Il virus si trasmette per via aerea, attraverso il muco o la saliva della persona infetta, oppure con le goccioline respiratorie emesse con la tosse, gli starnuti o semplicemente parlando. Il bambino generalmente è contagioso dalla settimana prima dell’inizio dei sintomi fino alla comparsa delle manifestazioni cutanee; quando compaiono le manifestazioni cutanee il bambino non è più contagioso.
In tutti i casi la malattia conferisce un’immunità permanente.
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Sintomi – Quinta malattia
Quinta malattia: quelle guance rosso porpora
Si possono distinguere quattro fasi nell’evoluzione della quinta malattia.
1. Fase di incubazione: dal momento del contagio possono passare da 4 a 20 giorni, a volte (ma non sempre) con disturbi come febbricola, stanchezza, malessere generale, mal di gola e naso che cola, tutti sintomi lievi e poco definiti.
2. Fase delle guance schiaffeggiate: caratterizzata da arrossamento delle guance con bordi a volte netti, di colore rosso porpora-bluastro. Le guance appaiono molto arrossate, calde al tatto, come se il bambino fosse stato schiaffeggiato, mentre la cute è pallida sul mento, sulla fronte e intorno alla bocca.
3. Fase delle macchie diffuse: compaiono delle macchioline lievemente rilevate al tatto, di colore rosso (chiamate papule), che interessano il tronco, le natiche e gli arti superiori e inferiori e tendono a unirsi tra loro. Intensità e aspetto possono cambiare anche in breve tempo. L’arrossamento causa spesso prurito.
4. Fase della guarigione: dopo 10-15 giorni le macchie si attenuano, diventano più pallide al centro e prendono un aspetto a ghirlanda, con bordi a merletto. Non compare desquamazione.
La quinta malattia dura in media 11 giorni, con un minimo di due giorni e un massimo di 4-5 settimane. Nelle settimane o, a volte, nei mesi successivi può ricomparire l’arrossamento in occasione di bagni caldi, stress emotivi, di esposizione al sole o attività fisica intensa.
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Cura e Terapia – Quinta malattia
Quinta malattia: la cura vien da sé
La quinta malattia tende a risolversi da sola e non necessita di una terapia specifica. Prurito, febbre e dolori articolari possono essere attenuati con l’uso di antistaminici e paracetamolo.
Può essere utile l’assunzione di qualche rimedio omeopatico come Pulsatilla 9 Ch e Belladonna 5 CH (in associazione), all’inizio della malattia quando compaiono le macchie rosse.
I bambini con il megaloeritema possono frequentare la scuola e la comunità in quanto non sono contagiosi, mentre lo sono stati nel periodo di incubazione.
Può essere utile tuttavia l’adozione di pratiche di igiene standard per il controllo delle malattie che coinvolgono l’apparato respiratorio, come il lavaggio delle mani e l’utilizzo di fazzoletti di carta.
È necessario consultare nuovamente il pediatra solo se la malattia ha un decorso diverso da quello atteso.
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Quinta malattia: 10 cose da ricordare
1. Non esiste un vaccino specifico per la quinta malattia. La malattia è solitamente lieve e non necessita di particolari interventi preventivi.
2. Essendo di natura virale, non si cura con gli antibiotici ma tende a risolversi spontaneamente nel giro di qualche giorno (in media una decina).
3. Alle donne gravide che hanno avuto contatti con soggetti infetti o che manifestino un’eruzione cutanea sospetta si consiglia di consultare il medico, in quanto nelle prime settimane di gestazione c’è un lieve rischio di aborto e/o di danni al feto.
4. Può essere utile alle donne in età fertile fare la ricerca delle immunoglobuline contro il virus della malattia (Parvovirus B19), per valutare la suscettibilità o meno all’infezione (assenza di anticorpi specifici).
5. La quinta malattia non richiede l’isolamento del bambino, perché quando si manifesta il bambino non è più contagioso.
6. Non è necessaria la disinfezione degli ambienti.
7. La prognosi è buona, le complicazioni sono rare, in tutti i casi la malattia conferisce un’immunità permanente.
8. In bambini affetti da anemia grave (per esempio, anemia falciforme) l’infezione può causare un peggioramento della malattia.
9. Nelle settimane o, a volte, nei mesi successivi alla guarigione può ricomparire l’arrossamento in occasione di sbalzi di temperatura (bagni caldi, stress emotivi, esposizione al sole o attività fisica intensa).
10. È necessario consultare nuovamente il pediatra solo se la malattia ha un decorso diverso da quello atteso.
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Glossario per Quinta malattia – Enciclopedia medica Sanihelp.it
Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti
anoressia
diminuzione dell’appetito
disturbi dell’appetito
arrossamento
brulichio
alterazioni del colore della cute
arrossamento della cute
lesioni della cute
manifestazioni a carico della cute
eritema
mancanza della fame
febbre
tendenza a grattarsi
inappetenza
ipertermia
irritazione
macchie
alterazioni del colore della pelle
arrossamento della pelle
lesioni della pelle
manifestazioni a carico della pelle
pizzicore
prurito
innalzamento della temperatura
vellichio