Sanihelp.it – I genitori oggi sono più ansiosi e insicuri e la causa potrebbe risiedere anche nella loro solitudine; rispetto al passato infatti sembra che vi siano meno aiuti da parte delle famiglie di origine e meno indicazioni e consigli sul da farsi con i figli.
Paola Venuti, psicologa del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell'Università di Trento e autrice (insieme a Marc Bornstein del National Institute of Child Health and Human Development di Bethesda – Stati Uniti) del libro Genitorialità. Fattori biologici e culturali dell'essere genitori, spiega: «L'ansia deriva dalla mancanza di esempi, non ci si confronta con altri e ogni problema è vissuto con senso di colpa dal genitore e con l'idea che dipenda da lui. Madri e padri sono soli in questa difficile impresa del crescere i figli, con pochi o nessun modello, che non sia stato il modo di educare dei propri genitori, con la paura di sbagliare e con la paura che il figlio possa non crescere bene o avere dei problemi».
Molti genitori cercano aiuto nei libri, ma questi non bastano, i neogenitori avrebbero bisogno di un supporto esterno e di confrontarsi con altri neogenitori «per far loro assumere con tranquillità e consapevolezza il proprio ruolo. Bisogna diffondere l'idea che è normale per una madre sentirsi stanca e sola, è normale se un bambino piange e fa i capricci; i genitori non devono sentirsi per questo incapaci e inadeguati, piuttosto devono imparare a rispondere in modo corretto al bambino». Il rischio è viziare i proprio figli e ciò accade «perch i genitori, sentendosi spesso in colpa, o perché lavorano troppo e li lasciano al nido, o perché pensano di essere causa di capricci e debolezze dei figli, non sono capaci di mettere regole e dare norme e binari entro cui comportarsi».