Sanihelp.it – L’adolescenza rappresenta il periodo dei grandi cambiamenti evolutivi (non dimentichiamo che adolescere, in latino, vuol dire crescere): nello sviluppo cosiddetto normale, durante questo stadio l’individuo si separa dalle figure genitoriali per instaurare con loro un rapporto basato su nuove e più adulte fondamenta. Tali modifiche relazionali sono spesso così radicali che hanno portato alcuni psicoanalisti a individuare questo stadio della vita come una sorta di seconda nascita del soggetto. La sessualità fa la sua dirompente comparsa, con tutte le modifiche fisiche e psicologiche a essa connesse: cambieranno i gusti, le abitudini, le riflessioni, la profondità del discorso interiore.
Il tipico egocentrismo infantile (Piaget) va via via scomparendo, lasciando il posto a interesse e curiosità per il mondo esterno. La separazione dalle figure genitoriali avviene in concomitanza con l’avvicinamento al gruppo dei coetanei: in particolare, durante la scuola media, si assiste a una fase in cui gli adolescenti prediligono la compagnia di giovani del loro stesso sesso: quindi, maschi rigorosamente con maschi e femmine con femmine. Questo processo permette ai giovani di confrontare le trasformazioni psicofisiche, condividere emozioni e vissuti spesso completamente nuovi, sentirsi parte di un gruppo sociale dalle caratteristiche sessuali ben distinte e nettamente separate dall’altro gruppo. In un secondo momento, poi, durante gli anni delle scuole superiori, verranno a formarsi gruppi misti di ragazzi e ragazze e l’attrazione verso l’altro, unita all’esplorazione dell’universo altrui sarà svelata e non più nascosta.