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Per un’estate senza infortuni

Estate sicura

Sanihelp.it – Jogging nei parchi, trekking in montagna, lunghe nuotate al mare, senza dimenticare il largo ventaglio di sport da spiaggia. In vacaza con più tempo libero a disposizione sono in molti a dedicarsi all’attività fisica, soprattutto all'aria aperta. Se questo è un bene, sia per il fisico che per la mente, non bisogna dimenticare che il ritorno allo sport magari dopo un lungo periodo di inattività può facilmente tradursi in strappi e stiramenti, a causa di muscoli poco allenati e di arti impreparati agli sforzi.


«Un fisico poco allenato» spiega il professor Paolo Collivadino, specialista in ortopedia e traumatologia, chirurgia protesica, chirurgia artroscopica e ortopedia rigenerativa, presso Clinic Boutique, primo centro medico specializzato in medicina estetica rigenerativa di recente apertura a Milano «può incorrere facilmente in infortuni o risentimenti dolorosi per muscoli e articolazioni, soprattutto se durante la stagione invernale non ha eseguito una regolare attività fisica».

Ecco dunque i consigli dell’esperto per un’estate sportiva in totale sicurezza.

Testare il proprio livello

A volte la smania di godersi le vacanze finisce per comprometterle. Spesso, infatti, la prima passeggiata in montagna o il match calcistico di esordio sono causa di dolori o traumi che possono prolungarsi per diversi giorni finendo per guastare gran parte della villeggiatura. «Prima di intraprendere un’attività fisica impegnativa bisogna sempre accertarsi del proprio livello di condizione fisica avendo l’accortezza di iniziare l’attività in maniera blanda e aumentare progressivamente gli sforzi nei giorni successivi».

Il livello da cui partire è naturalmente soggettivo. «Nel caso di una prima escursione dopo molti mesi di inattività è fisiologico avvertite dolori e stanchezza anche dopo pochi chilometri di cammino; chi invece pratica regolarmente attività fisica durante tutto l'anno, anche a bassa intensità, può percorrere anche lunghe distanze prima di accusare risentimenti» spiega l’esperto. L'importante per tutti è iniziare gradualmente, ascoltare i segnali del proprio corpo e aumentare i carichi di lavoro progressivamente.

Ascoltare il proprio corpo

Ma qual è il segnale che indica uno sforzo eccessivo? «Non dobbiamo aspettare che sorgano crampi o dolori articolari» spiega l’esperto. «È importante imparare ad ascoltare i primi campanelli d'allarme del nostro corpo. Quando iniziamo a sentire una sensazione di appesantimento oppure siamo in difficoltà a mantenere l’andatura o percepiamo i primi fastidi muscolari – a livello di coste, gambe, schiena – dobbiamo immediatamente interrompere l’attività». Anche perché spesso abbiamo da affrontare un percorso di ritorno. È importante sempre iniziare con attività graduali e aumentare progressivamente l'intensità e la durata dell'esercizio fisico rimanendo sempre al di sotto del limite indicato dall’affaticamento corporeo e dall'insorgenza di dolori articolari o muscolari.

Mantenersi idratati

L’alimentazione è un aspetto fondamentale per il nostro benessere e diventa fondamentale se dobbiamo svolgere esercizio fisico. «Ovviamente intraprendere un’attività motoria al termine di una grigliata o di un pasto  ipercalorico e sovraccarico di carboidrati, dolci e grassi può non essere l'ideale» afferma il professor Collivadino. Si tratta di seguire il buon senso e le regole che ormai tutti dovremmo conoscere: una dieta ricca di frutta e verdura, alimenti ad alto carico vitaminico e una corretta idratazione sono le semplici indicazioni di base per chi decide di aumentare il livello di attività fisica durante l'estate. Il livello di idratazione, in particolare, può diventare cruciale: va sempre mantenuto adeguato privilegiando bevande non alcoliche e non gasate, magari assumendo integratori salini a base di potassio e magnesio per prevenire i crampi. «A volte il dolore muscolare non è il sintomo di un'articolazione che non funziona, può avere origine crampiforme dovuta al fatto che in quel momento l’organismo chiede sali minerali che non sono più in circolazione. Perché se il dolore arriva è troppo tardi, bisogna interrompere l’attività: «Non si può fare affidamento sul fatto che »tanto passerà» perché potrebbe non succedere col rischio di rimanere bloccati» conclude l’esperto.

Attenzione al tipo di dolore

Se, nonostante tutti gli accorgimenti, dovessero comparire dolori muscolari o articolari, è necessario intervenire prontamente ma la soluzione non è scontata. «Dipende dal tipo di dolore» spiega l’esperto. «Se è articolare, con una sensazione di gonfiore, serve il freddo ed è necessario applicare il ghiaccio ma se è a livello muscolare – quindi situato tra un'articolazione e l'altra – la parte va tenuta al caldo perché siamo di fronte a una probabile contrattura».

L’errore può costare caro: gli impacchi di ghiaccio su un muscolo contratto possono peggiorare la situazione fino a rendere insopportabile il dolore. Viceversa, l’applicazione di calore su un’articolazione infiammata ne aggrava il gonfiore e la presenza di liquido. «Se non si è certi della causa del dolore è meglio evitare di intervenire rischiando danni peggiori, meglio optare per una crema antinfiammatoria, come quelle a base di arnica» spiega il professor Collivadino. In ogni caso è bene ricordare che le applicazioni – sia di ghiaccio che di calore – non devono durare troppo a lungo, mai più di dieci minuti.

Evita il fai da te

Se i dolori – siano essi muscolari o articolari – non si risolvono nel giro di pochi giorni è necessario rivolgersi a uno specialista: «Un dolore d'affaticamento muscolare, ad esempio dopo la prima passeggiata estiva, può durare il giorno successivo; se si prolunga per 3-4 giorni senza ridursi significa che possiamo essere in presenza di una problematica precedente che l’attività fisica ha solo messo in luce. A quel punto è meglio evitare rischiosi tentativi di autocura – e tantomeno di autoprescrizione di farmaci, – è necessario richiedere il parere di uno specialista per capire dove risiede il potenziale substrato patologico. In queste situazioni può venirci in aiuto la medicina rigenerativa come l’acido ialuronico o, in caso di lesioni tendinee o muscolari, i fattori di crescita piastrinici. Solo con un trattamento specifico si può riportare il soggetto a una condizione di benessere tale da poter riprendere la consueta attività sia fisica che sportiva» e la conclusione dell’esperto. Per approfondire:www.clinicboutique.com

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