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Problemi emotivi: il diniego

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Sanihelp.it – Molte persone normalmente ricorrono al diniego per proteggersi dall’ansia e da tutto ciò che possa essere spaicevole o preoccupante nelal vita quotidiana.


Anche nel caso dei malati oncologici si può ricorrere al termine diniego, soprattutto nei casi in cui la gravità della diagnosi e della prognosi sia sottovalutata. Un paziente che non fa domande sulla malattia, dimentica le informazioni che gli vengono date, fa progetti poco realistici sulla propria vita e sul proprio futuro e non sembra minimamente soffrire emotivamente, probabilmente sta utilizzando questo meccanismo.
Il diniego può essere sia un sano meccanismo difensivo psicologico (diniego da adattamento) sia una fonte di problemi (diniego da maladattamento).

Diniego da adattamento: in momenti cruciali della malattia è più facile che vi sia un diniego tranistorio, come metodo di autoprotezione emotiva. A lungo andare poi, una più leggera forma di diniego può combinarsi con un approccio positivo. I pazienti che riescono in questo passo sono molto meno predisposti all’ansia e alla depressione.
Diniego da maladattamento: Forme estreme e prolungate di diniego sono generalmente negative. Una volta che il meccanismo di difesa costruito inizia a cedere, prendono posto ansia e depressione.

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