Sanihelp.it – Perdere un oggetto o un accessorio (o subirne il furto) è un’esperienza purtroppo comune e che crea non poco disagio: al valore economico si aggiunge spesso il cosiddetto valore affettivo. Oltre otto italiani su dieci (82%) hanno perso un oggetto particolarmente importante e ne hanno pagato le conseguenze psicologiche.
Ma se alla sbadataggine (o alla sfortuna) non c’è talvolta rimedio, gli italiani puntano al piano b: creare un doppione per ogni oggetto indispensabile (55%) o cercare di razionalizzare quotidianamente i propri spazi (43%).
Questo il quadro che emerge da uno studio di Ottica Avanzi con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) condotto su circa 1000 utenti, compresi tra i 18 ai 60 anni, attraverso un monitoraggio on line sui principali social network, blog, community e forum. La classifica degli oggetti maggiormente smarriti vede delle differenze negli uomini e nelle donne. Per quanto riguarda le donne: porta trucchi (45%), telefonino (43%) e la rubrica telefonica (37%). Gli uomini invece tendono a perdere le chiavi della macchina (56%), gli occhiali da sole (49%) e il carica batterie (39%).
Di fronte alla perdita ciascuno reagisce in maniera diversa, gli stati d’animo più ricorrenti sono il senso d’impotenza (45%), la rabbia (41%) e la crisi di nervi (36%). Seppur in netta minoranza, c’è invece anche chi la prende con filosofia e si fa una bella risata beffarda (12%) per poi recarsi in negozio a rimediare al danno. In che modo gli italiani cercano di evitare queste situazioni sgradevoli? C’è chi compra sempre due prodotti dello stesso tipo per non rimanerne mai sprovvisto (55%) e c’è chi cerca di mantenere la propria camera e la propria borsa sempre in ordine, in modo da ridurre al minimo i rischi di smarrimento (43%). I disordinati irriducibili usano invece la loro scarsa vena organizzativa per riuscire a perdere le cose sempre nello stesso posto (24%), sfruttando quello che loro chiamano disordine organizzato.
«Ci sono varie spiegazioni alla conservazione del doppione. La prima è quella tipica di coloro che, innamorati della bellezza dell'oggetto, ne conservano un altro per una questione meramente estetica. Esistono poi le persone che tendono all'accumulo e al collezionismo: in questo caso il doppione può essere semplicemente un vero hobby. Quando però questo vezzo acquista il carattere dell’obbligatorietà diventa espressione di un funzionamento mentale patologico, tipicamente inquadrabile fra i disturbi d'ansia, riconducibile alla fenomenologia del disturbo ossessivo compulsivo. Gli uomini tendono tipicamente a essere più metodici e, quando smarriscono qualcosa, ne risentono maggiormente. Le donne smarriscono oggetti più facilmente ma sono meno turbate da questa dimensione esistenziale, un po' priva di rassicuranti abitudini», spiega lo psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Sant’Agostino di Milano.