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Pomodoro amico degli spermatozoi

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Sanihelp.it – L’infertilità è un problema di salute pubblica globale che interessa in media il 15% delle coppie in età riproduttiva, mentre fattori maschili sono responsabili di un 25-30% dei casi. Una dieta sana è uno dei pilastri (insieme a visite periodiche di controllo) della prevenzione dell’infertilità e dà effetti diretti sulla qualità degli spermatozoi: sì a pesce, molluschi, cereali, vegetali, frutta, e latticini a basso contenuto di grassi mentre meglio limitare carni lavorate, patate, latticini grassi, latte intero, caffè, alcol e bevande zuccherate che hanno mostrato effetti negativi sulla qualità del liquido seminale.


Nel piatto di lui, in particolare, non devono mancare, così come sottolineato da un’ampia metanalisi apparsa nel 2017 su Human Reproduction Update, cibi ricchi in vitamine (E,C,D e folati, di cui sono ricche le verdure a foglia verde). E da altri studi arrivano ulteriori indicazioni.  «Un alimento che non dovrebbe mai mancare è il pomodoro. In uno studio pubblicato su Asia Journal Clinical Nutrition, sono stati presi in esame un gruppo di uomini con bassa concentrazione spermatica e/o una motilità inferiore al 50%. I volontari sono stati assegnati a 3 gruppi: uno a cui era prescritta una lattina di succo di pomodoro (con 30 mg di licopene), un altro che doveva assumere una capsula di antiossidanti (600 mg di vitamina C, 200 mg di vitamina E e 300 grammi di glutatione) e un terzo gruppo di controllo» avverte il professor Salvatore Sansalone, Specialista in Andrologia e Docente all’Università di Tor Vergata.

«Dopo 12 settimane sono stati esaminati nuovamente i parametri seminali scoprendo che il gruppo assegnato al succo di pomodoro presentava un aumento significativo della motilità degli spermatozoi, mentre nel gruppo che aveva assunto gli antiossidanti sotto forma di integratore non sono stati osservati risultati miglioramenti apprezzabili». Il segreto sarebbe nel licopene, un carotenoide antiossidante che dà il tipico colore rosso ai pomodori ma che è presente anche in anguria, ananas e papaya.

Nei soggetti con parametri seminali alterati è possibile prescrivere una vera e propria terapia a base di supplementi antiossidanti per sopperire a carenze dietetiche. Integratori a base di betacarotene, folati, zinco e vitamina C possono determinare un miglioramento di parametri seminali. «Carnitina, Coenzima Q10, vitamine del gruppo B ed L-arginina insieme alla vitamina C possono essere prescritti in soggetti con infertilità idiopatica, ossia quelli per i quali non esiste una causa conosciuta» spiega Sansalone. «Questo permette di mantenere i dannosi radicali liberi sotto controllo, migliorando la qualità del liquido seminale e l’integrità del DNA spermatico. Spetta comunque all’andrologo decidere quali integratori prescrivere nell’ambito di una terapia di protezione della fertilità».

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