Sanihelp.it – Uno studio condotto in Australia e pubblicato sulla rivista The Lancet Public Health è andato a vedere che cosa succede quando a permettere che gli adolescenti dispongano di alcol sono i genitori: non si può dimenticare che il consumo di alcol rappresenta il principale fattore di rischio per morte e disabilità nella fascia di età 15-24 anni in tutto il mondo, proprio perché è questo il periodo durante il quale i disordini legati all’alcol hanno maggiore probabilità di svilupparsi.
Nello studio in questione sono stati coinvolti 2000 giovani australiani, seguiti dai 12 ai 18 anni. Questi volontari e i loro genitori si sono impegnati a compilare questionari volti ad accertarne il consumo di alcolici, le modalità di assumere alcol e l’eventuale riscontro di incidenti legati al consumo degli alcolici stessi.
Alla fine del periodo di studio quasi il 57% degli adolescenti hanno avuto accesso all’alcol tramite i genitori, ma l’81% di loro ha evidenziato una maggiore predisposizione al binke drinking.
I ragazzi per i quali i genitori non hanno fornito in nessun modo accesso all’alcol, invece, hanno evidenziato propensione al binge drinking nel 62% dei casi.
I genitori tendono a permettere ai figli di consumare alcol per evitare che vadano a cercarselo altrove, ma tale atteggiamento si mostra lesivo poiché permette ai ragazzi di accedere all’alcol avvalendosi di più fonti.