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Bellezza: il decalogo del cosmetico sicuro ed ecofriendly

Sanihelp.it – Ogni giorno, la pelle viene a contatto con almeno 500 sostanze presenti nei cosmetici: compaiono circa 31 componenti in un balsamo, 45 in una crema da giorno, 28 in un bagnoschiuma, ben 40 in una lacca per capelli. Ma siamo certi che ogni ingrediente sia sicuro? Attualmente la legge non prevede che i cosmetici debbano corrispondere a standard di ecologicità, sostenibilità ambientale o biodegradabilità e dermocompatibilità, nonostante i dati scientifici confermino che esiste un legame tra la pelle e l'ambiente. Per questo Skineco, con il supporto di dermatologi, cosmetologi, chimici, farmacisti ed esperti del settore ambientale, ha creato il decalogo del cosmetico consapevole e sostenibile. Ecco le 10 caratteristiche che deve avere. 


1. Deve essere eco-dermo-compatibile. Per essere efficace e sicuro, un cosmetico deve rispondere non solo alle normative, ma anche a due esigenze: affinità con la pelle (dermo-compatibilità), la compatibilità del prodotto con l’ecosistema cutaneo, e rispetto per l’ambiente ovvero ecologicità, che riguarda tutta la filiera produttiva, dalla composizione al packaging allo smaltimento. 

2. Deve fare appello al principio di precauzione. Per quanto un test sia accurato, non tiene conto di ciò che accade sulla lunga distanza in seguito all’esposizione a una sostanza. In questa ambiguità permanente, meglio fare appello al principio: nel dubbio, non lo uso. È opportuno leggere l’INCI sulla confezione, la lista degli ingredienti contenuti, elencati in ordine di quantità dalla percentuale più elevata. Bisogna controllare che tra i primi componenti non figurino siliconi e petrolati che non possono essere presenti in percentuale maggiore del 3%. 

3. È attento all’uso di emulsionanti. Ricordate i suffissi PEG (6, 20, 75), Eth e Oxynol, come Polyethyleneglycole. Altre sostanze come l’ethylene glycol, oltre a essere dannose per la salute, danneggiano l'ozono.

4. Non ha conservanti allergenizzanti. Vengono aggiunti specialmente ai solari per impedirne l'inquinamento microbico. Possono creare irritazioni, eczemi, prurito e dermatiti da contatto. Molti cosmetici contengono cessori di formaldeide, sostanze altamente allergizzanti e persino cancerogene. Eppure, secondo la normativa vigente, i cessori non sono solo ammessi ma, se contenuti in quantità inferiore allo 0,05%, possono non figurare nell’INCI. 

5. Non contiene perturbatori endocrini. Sono presenti soprattutto nei filtri solari chimici. In attesa che si faccia chiarezza, dobbiamo prestare attenzione alla presenza di parabeni, benzofenone e cinnamati.

6. Tiene sotto controllo la presenza di DEA, Cocamide DEA, Lauramide DEA. Sono utilizzati per controllare la viscosità o come stabilizzanti della schiuma.
Se nel prodotto, però, sono presenti anche sostanze nitrosanti, si possono generare nitrosammine, dal noto potere cancerogeno.

7. È sano, ma non necessariamente naturale. Fatta eccezione per gli oli vegetali puri, il cosmetico 100% naturale non esiste. Anche l’uranio, il petrolio e il mercurio, appartenendo al mondo minerale e sono a tutti gli effetti prodotti naturali, ma ciò non significa che siano buoni. Pertanto l’utilizzo del termine naturale è corretto se si vuole esprimere una filosofia di vita che includa soprattutto il rispetto per la natura.

8. È formulato con la chimica amica. Ossia con l’utilizzo di componenti di sintesi che però rispettano i canoni dell’eco-dermo-compatibilità e tengono conto delle affinità e della compatibilità con le strutture della pelle.

9. È sostenibile. Cioè capace di avvantaggiare il consumatore nell'uso. Rinforza l'autostima, non procura danni alla salute e all'ambiente, espone con chiarezza caratteristiche ed effetti desiderati, non distorce la concorrenza con azioni commerciali scorrette o pubblicità ingannevole. 

10. È scelto con attenzione. Per orientarsi nella scelta del cosmetico giusto, Skineco ha presentato l'App EcoBio Control, gratuita per iOS e Android, che cataloga oltre 17.000 sostanze a uso cosmetico. Grazie a un semaforo rosso, giallo o verde, indica se una componente è rischiosa.

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FonteSkineco

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