Sanihelp.it – La pallavolo, come altri sport, richiede non solo una preparazione individuale adeguata, ma anche una capacità di gioco a livello di squadra.
Possiamo distinguere tre tipi di allenamento: quello tecnico, che punta a imparare, migliorare e specializzare i movimenti della disciplina; quello tattico, che concerne di più l’idea di squadra nelle fasi di attacco e di difesa; e quello fisico, che allena i gesti tipici della pallavolo e i muscoli più coinvolti.
Come ci ha ricordato Rachele Sangiuliano, la pallavolo coniuga diverse capacità: la mobilità articolare, la velocità, la forza e la resistenza.
Una buona mobilità consente a un giocatore di essere efficiente da un punto di vista muscolo-tendineo, consente movimenti più ampi ed evita di incorrere in infortuni. La velocità è utile in particolare nei recuperi di palloni difficili in fase di difesa; gli esercizi di allenamento sono solitamente con la palla e simulano questo tipo di situazioni sul campo.
La forza riguarda sia gli arti superiori che quelli inferiori. Ci si allena con salti, ostacoli, allenamento su gradoni e piccoli sovraccarichi. Per gli arti superiori è importante allenare quella forza che consente poi di colpire al meglio la palla.
La prima fase di allenamento coniugherà stretching, riscaldamento del salto a muro, esercizi di articolarità e coordinazione.
La seconda fase vedrà l’introduzione della palla, alcuni esercizi saranno a rete, altri a coppie; si simuleranno delle azioni di attacco e di difesa per prepararsi al meglio per un’eventuale partita.
Spesso poi, l’allenamento prevede una partita 6 contro 6, che non dovrebbe mancare. La pallavolo è uno sport di situazione, pertanto è importante preparare e allenare gli atleti in situazioni possibili.