ipotiroidismo

COLLEGAMENTI

Ipotiroidismo


6 milioni di italiani hanno disturbi alla tiroide. Ipotiroidismo, ipertiroidismo, nodulo con o senza gozzo: la cura di questi problemi dipende in larga misura dalla diagnosi, che deve essere il più possibile precoce. E anche la prevenzione gioca un ruolo essenziale.
Categoria: Malattie endocrinologiche

Che cos’è – Ipotiroidismo

La tiroide, una ghiandola molto importante

La tiroide è una ghiandola endocrina (ovvero a secrezione interna) posta in prossimità della laringe e della trachea che produce due tipi di ormoni: le iodotironine (in particolare la triiodotironina T3 e la tiroxina T4), che regolano il metabolismo basale e attivano, con l’anabolismo, la formazione e la crescita delle compomenti cellulari. Questi ormoni esercitano i loro effetti sul metabolismo e sulla funzionalità di tutti gli apparati del corpo.

Il mantenimento di un adeguato livello di ormoni tiroidei nel sangue dipende sia da un corretto apporto di iodio con la dieta, sia dal buon funzionamento di un sistema di controllo rappresentato dall'ipofisi, una ghiandola posta al centro del cranio che produce il TSH (Tyroid Stimulating Hormone), e dall'ipotalamo, una piccola formazione posta al di sopra dell'ipofisi, che produce il TRH (Tyreotropine Realising Hormone). L'alterazione dell’equilibrio degli ormoni tiroidei è indicativa di un mal funzionamento della tiroide.

Valutare la funzionalità tiroidea è piuttosto facile attraverso esami di laboratorio che identifichino il dosaggio degli ormoni TSH, FT4 e FT3. Anche in assenza di sintomi indicativi di una malattia della tiroide, le analisi della funzione tiroidea sono comunque utili in tutte le donne che hanno compiuto 50 anni, nei neonati (per lo screening dell'ipotiroidismo congenito) e in particolari condizioni di rischio, per esempio in caso di precedenti interventi chirurgici sulla tiroide o di malattie tiroidee in famiglia, in presenza di un gozzo o quando si assumono alcune medicine (per esempio litio o amiodarone). L'analisi si esegue inoltre come controllo di routine per valutare l'efficacia di una cura con ormoni
tiroidei.
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Ipotiroidismo: tante forme, una pericolosa complicanza

Per ipotiroidismo si intende una riduzione di funzionalità della tiroide, che sintetizza e secerne ridotte quantità di ormoni tiroidei, con conseguente rallentamento dei processi metabolici cellulari di tutto l’organismo. L’ipotiroidismo si può manifestare a qualunque età, ma è più diffuso nelle donne e nell’età avanzata. Colpisce infatti circa il 10% delle donne e il 6% degli uomini over-65.

Esistono diverse forme di ipotiroidismo.

1. Ipotiroidismo primario. L’autoimmunità tiroidea è la principale causa di ipotiroidismo. Il nostro sistema immunitario, per ragioni non ancora del tutto identificate, non riconosce come proprio il tessuto ghiandolare tiroideo e reagisce attivando cellule del sistema immunitario che, direttamente o attraverso la produzione di anticorpi contro la tiroide, inducono un processo infiammatorio cronico della ghiandola stessa. Questa tiroidite cronica autoimmune o tiroidite di Hashimoto, dal nome del ricercatore che per primo ne descrisse le caratteristiche istologiche, si sviluppa ed evolve lentamente nel corso di anni, predilige nettamente il sesso femminile e spesso si manifesta in più soggetti all’interno della stessa famiglia. Questa forma di ipotiroidismo ha come esito in una quota di pazienti la distruzione del tessuto ghiandolare tiroideo con conseguente deficit di funzione e quindi ipotiroidismo.

2. Ipotiroidismo iatrogeno. Un’altra forma comune di ipotiroidismo è quello conseguente a un intervento di tiroidectomia o a un trattamento radiometabolico per ipertiroidismo.

3. Ipotiroidismo congenito. Relativamente raro (1 soggetto su 3500) è l’ipotiroidismo che si manifesta al momento della nascita, per difetti di sviluppo ghiandolare o difetti enzimatici. Fortunatamente il programma di screening vigente in Italia consente di identificare alla nascita i soggetti affetti, assicurando loro un normale sviluppo psico-somatico.

4. Ipotiroidismo spontaneo. Dati epidemiologici recenti dimostrano che l’ipotiroidismo spontaneo, comprese le forme lievi con scarsi segni clinici, è presente nell’8% delle donne e nel 3% degli uomini.

Nell’adulto l’ipotiroidismo non trattato porta a rallentamento fisico e mentale e può causare un aumento del colesterolo nel sangue (questo a sua volta può costituire un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari).
Un ipotiroidismo severo non curato può portare anche a una grave condizione chiamata coma mixedematoso, che comprende uno stato comatoso con ipotermia estrema. È fondamentale in questi casi la diagnosi precoce basata sul giudizio clinico, sull’anamnesi e sull’esame obiettivo, poiché in assenza di trattamento tempestivo si può arrivare alla morte.
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Disturbi della tiroide: più diagnosi, migliori terapie

Il gozzo colpisce oggi in Italia quasi il 10% della popolazione, ovvero quasi sei milioni di persone. In alcune regioni la prevalenza del gozzo nella popolazione giovanile si è dimostrata addirittura superiore al 20%. La causa principale di questa malattia è la carenza di iodio, indispensabile per il funzionamento della tiroide.
La prevenzione mediante l’adozione di adeguati programmi di iodoprofilassi è la misura più idonea per l’eradicazione del gozzo endemico e delle altre manifestazioni da carenza iodica.

La patologia nodulare tiroidea, pur essendo di gran lunga più frequente nelle regioni iodocarenti, costituisce un problema molto frequente anche nelle regioni con sufficiente apporto iodico. Gran parte dei noduli tiroidei passano inosservati e non richiedono terapia. Il nodulo tiroideo può giungere alla osservazione del medico perché provoca sintomi compressivi, a livello della trachea o dell’esofago, o perché iperfunzionante e quindi causa di ipertiroidismo, ma più frequentemente al giorno d’oggi il nodulo tiroideo viene rilevato casualmente nel corso di un esame ecografico del collo.

Studi epidemiologici condotti in aree con normale apporto dietetico di iodio hanno rilevato la presenza di noduli tiroidei nel 6-8% delle donne e nel 1-2% degli uomini. Tuttavia l’ecografia mette in evidenza noduli, spesso non palpabili, nel 20-50% dei soggetti, soprattutto nelle donne e nei soggetti anziani. Qualunque sia stato il motivo del riscontro di nodulo tiroideo, al medico viene richiesto di escludere la presenza di una lesione maligna.

In realtà il cancro della tiroide è un tumore relativamente raro. Negli ultimi anni si è registrato un aumento della sua frequenza, probabilmente dovuto a un miglioramento della diagnosi favorito dalla diffusione della ecografia tiroidea, che ha consentito di rilevare noduli tiroidei di piccole dimensioni e dal decorso clinico silente.

Nella maggior parte dei casi la terapia del gozzo è medica, e si basa sulla somministrazione di L-tiroxina, che inibisce la secrezione del  TSH. Il trattamento chirurgico trova indicazione nei casi di gozzo uninodulare o multinodulare in presenza di fenomeni di compressione locale. Il tipo di intervento indicato è la tiroidectomia totale e la lobectomia, con o senza istmectomia. La correzione chirurgica dovrà sempre essere seguita dalla terapia con L-T4, allo scopo di correggere l’ipotiroidismo o evitare la recidiva del gozzo.

La terapia chirurgica non è priva di complicanze, rappresentate dalla lesione del nervo ricorrente e dall’ipoparatiroidismo transitorio o permanente, seppur molto rare oggi.
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Disfunzioni tiroidee, ne soffre 1 italiano su 10

Per almeno 1 italiano su 10, la tiroide rappresenta un problema, con tutta una serie di disturbi correlati, dall’aumento di peso al rallentamento psico-motorio, che affliggono in maggior parte il gentil sesso.

I dati epidemiologici, infatti, parlano di un rapporto donne-uomini di circa 15 a 1. Il motivo più probabile è il complesso equilibrio ormonale femminile, come dimostrato dal fatto che le malattie tiroidee spesso compaiono in coincidenza con fasi ormonali particolarmente delicate, come la gravidanza o la menopausa.

Tra le zone più colpite spicca la Sardegna, dove la percentuale di persone con patologie tiroidee aumenta fino al 30%.

Nel 20% dei casi si ricorre al bisturi e attualmente a farla sempre più da padrona è la chirurgia microinvasiva, che contribuisce a semplificare gli oltre 37.000 interventi eseguiti ogni anno in Italia.

A fare il punto su questa, come su altre questioni legate alla chirurgia, sono gli esperti riuniti a Spoleto dal 24 al 27 maggio per il XXV Congresso nazionale dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi).
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Le funzioni della tiroide

Quali sono le funzioni della tiroide? Gli ormoni tiroidei regolano un ampio numero di processi metabolici e hanno un’importante influenza
sulla funzione di numerosi apparati.

• Sul cervello e sulla crescita: nel feto svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema nervoso e nella crescita corporea. Una carenza nella produzione di ormone tiroideo provoca ritardo mentale e nanismo. Tale problema è particolarmente serio nelle aree dove lo iodio è carente.

• Sul metabolismo e sul tessuto adiposo: sono responsabili di circa un terzo del metabolismo a riposo; un loro aumento provoca un incremento del consumo di calorie a parità di lavoro eseguito. L’eccesso di ormoni stimola la lipolisi e pertanto il dimagrimento; viceversa, la carenza di ormone tiroideo provoca un aumento del peso corporeo.

• Sul sistema cardiovascolare: aumentano la forza di contrazione e la frequenza cardiaca. L’eccesso di ormoni può quindi causare tachicardia e cardiopalmo (il cosiddetto batticuore), mentre la riduzione di ormoni è causa di bradicardia, che si ha quando il cuore batte con una frequenza inferiore a 60 battiti al minuto.

• Sull’apparato riproduttivo: un eccesso o una diminuzione di ormoni possono provocare infertilità e problemi sessuali sia nell’uomo sia nella donna. Quest’ultima può avere, ad esempio, irregolarità del ciclo, fino ad arrivare alla scomparsa delle mestruazioni. Oppure, chi soffre di ipotiroidismo può avere un incremento dei valori ematici di prolattina, l’ormone che durante la gestazione è deputato alla produzione del latte materno, ma che se in eccesso nella donna non gravida provoca amenorrea e nel maschio infertilità e problemi di erezione.

• Sul sistema respiratorio: gli ormoni tiroidei sono necessari perché il polmone possa rispondere in maniera efficace, in termini di variazioni della frequenza e dell’ampiezza dei movimenti respiratori, alle diverse esigenze (ad esempio in caso di carenza di ossigeno).

• Sul midollo osseo: stimolano la produzione di globuli rossi, l’ipotiroidismo, quindi, provoca anemia.
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Prevenzione – Ipotiroidismo


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Tiroide: basta un poco di iodio…

Un elemento essenziale per il funzionamento della tiroide, e più in generale per lo sviluppo fisico e intellettuale di tutto l’organismo, è lo iodio.

La carenza di iodio può portare infatti a malattie importanti come il gozzo e il cretinismo. Il fabbisogno di iodio è più elevato durante la crescita, la gravidanza e l’allattamento, ma anche durante la menopausa quando il gozzo tende a svilupparsi con facilità. Ma se una carenza di iodio è dannosa per la salute, lo è anche un eccesso, che si manifesta con ipertiroidismo e accelerazione generalizzata del metabolismo.

Le fonti di iodio sono rare, per questo, data l’importanza di questo minerale per la salute dell’uomo, in svariati paesi si è deciso di aggiungere iodio al sale da cucina, sotto forma di ioduro di potassio (sale iodurato) o di iodato di potassio (sale iodato).

Programmi nazionali di iodoprofilassi comportano un costo irrisorio rispetto ai chiari benefici che ne derivano alla salute pubblica. Sul piano puramente economico-finanziario va anche tenuto conto del notevole risparmio nella spesa sanitaria a seguito dell’eradicazione del gozzo.
In Italia l’apporto alimentare di iodio è insufficiente in gran parte del territorio e solo recentemente è entrata in vigore una legge che impone la disponibilità del sale iodato in tutti i punti vendita colmando, seppure in ritardo, una lacuna legislativa.

Un’eccellente fonte di iodio è costituita dai prodotti marini, dove questo minerale si trova in abbondanza: pesce, sale marino e soprattutto alcune alghe come la laminaria e la quercia marina. Per questo può essere utile una supplementazione di queste sostanze nella dieta. Come complementi alimentari le alghe sono disponibili sotto forma di polvere o compresse: la polvere può essere aggiunta agli alimenti dopo la cottura o miscelata con un po’ d’acqua o succo di frutta, mentre le compresse vanno deglutite con un po’ d’acqua prima dei pasti.
Attenzione: consultare il proprio medico prima di cominciare una cura a base di alghe marine.
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Ipotiroidismo: l’importanza di sapere

L'Ipotiroidismo Congenito (IC) primario è la più frequente endocrinopatia dell'età evolutiva: nel mondo 1 neonato su 3.000-4.000 nati vivi è colpito da questa patologia causata, nella maggior parte dei casi, da alterazioni nella formazione della ghiandola tiroidea. Tali alterazioni si manifestano con assenza della ghiandola stessa (agenesia), ipoplasia, o con la presenza di abbozzi tiroidei in sede ectopica (ectopia), generalmente insufficienti ad assicurare un normale apporto di ormoni tiroidei.

Nei neonati i danni dovuti alla carenza protratta di ormoni tiroidei sono molteplici e diffusi a tutti gli organi e sistemi. In particolare, le lesioni a carico del sistema nervoso centrale determinano grave ritardo mentale. Un'adeguata terapia ormonale sostitutiva (L-tiroxina), poco costosa e di semplice somministrazione, consente di prevenire tali danni purché sia attuata precocemente.

Per diagnosticare precocemente questa malattia nel 1977 è iniziato in Italia lo screening neonatale tiroideo, e dal 1995 la totalità dei nati in Italia viene sottoposta a screening grazie all'esistenza di 26 Centri di Screening regionali o interregionali dislocati su tutto il territorio nazionale.
Per gli stessi motivi è stato creato anche un Registro Nazionale degli Ipotiroidei Congeniti, che raccoglie i dati relativi ai bambini affetti da IC in Italia, svolgendo un importante monitoraggio nazionale della patologia e promuovendo studi multicentrici finalizzati a chiarire i molti aspetti sconosciuti di questo problema.

Per la salute dei futuri nati, è molto importante la diagnosi di ipotiroidismo in gravidanza. Per questo la Società Americana di Endocrinologia raccomanda di controllare la funzionalità della tiroide a tutte le donne che progettano una gravidanza o che sono nel primo trimestre di gestazione. Un ipotiroidismo anche lieve può provocare infatti infertilità, aborto spontaneo, fallimento di una fertilizzazione in vitro, ipertensione gestazionale e parto prematuro.
Il test necessario consiste in un semplice prelievo di sangue e si chiama TSH. In Italia non è inserito nella lista degli esami del Ministero della Sanità del 1998 e quindi si effettua a pagamento.
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Sintomi – Ipotiroidismo


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Come si riconosce l’ipotiroidismo

I sintomi dell’ipotiroidismo vengono spesso mal interpretati e sottovalutati, in quanto aspecifici e comuni ad altre malattie: sonnolenza, stipsi, intolleranza al freddo, apatia, senso di gonfiore al volto e agli arti, alterazioni del ciclo mestruale nella donna in età fertile.

La diagnosi si basa su:
• Visita: si riconoscono alcune caratteristiche cliniche tra cui facies tipica, eloquio rauco e lento e cute secca.
• Analisi del sangue: Si effettua un prelievo di sangue per misurare la concentrazione di TSH, il quale regola le concentrazioni di T3 e T4. Quando le quantità nel sangue di questi due ormoni risultano troppo basse l’ipofisi, mediante il TSH, invia un segnale alla tiroide per comunicarle di lavorare più intensamente. L’aumento del TSH indica, quindi, che la tiroide è poco attiva e deve essere stimolata. In alcune circostanze, per poter formulare una diagnosi corretta, il medico prescrive ulteriori esami del sangue per individuare eventuali anomalie del sistema immunitario.
• Ecografia: Se il paziente ipotiroideo presenta un gozzo, il medico può raccomandare l’esecuzione di un’ecografia tiroidea.

Sui neonati la diagnosi è ancora più difficile: la sintomatologia può essere aspecifica, sfumata o spesso completamente assente. È invece possibile effettuare una diagnosi sicura mediante la misurazione della concentrazione di TSH (sempre al di sopra della norma nei casi di IC), anche in associazione alla determinazione dell’ormone tiroideo T4. A tal scopo sono stati messi a punto metodi di dosaggio in grado di determinare questi ormoni su piccolissime quantità di sangue prelevato e assorbito su carta prima della dimissione dal reparto di nascita. È stato, quindi, possibile realizzare lo screening tiroideo su tutti i nati nella prima settimana di vita.
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Ipotiroidismo e aumento del peso corporeo

Uno studio condotto da ricercatori di Bethesda nel Maryland, suggerisce come le persone di mezza età affette da lieve ipotiroidismo, più delle altre, tendano ad aumentare di peso.
L’ipotiroidismo comporta una sensazione di stanchezza cronica, brividi di freddo e un innalzamento dei livelli ematici di TSH, uno degli ormoni prodotti dalla tiroide stessa. 

Nello studio in questione, i pazienti che hanno evidenziato leggero ipotiroidismo, con livelli ematici di TSH relativamente elevati, ma ancora nella norma, sono risultati i più propensi ad aumentare di peso.
Non è chiaro come il lieve incremento ematico di TSH sia connesso con l’aumento di peso, ma è molto interessante scoprirlo perché in futuro si potrebbe pensare ritrattare l’obesità sfruttando gli ormoni tiroidei. 

È anche vero, però, che il metabolismo dell’organismo umano è estremamente complesso ed è governato da numerosi ormoni e dagli impulsi del sistema nervoso.
Nelle persone obese, inoltre, i livelli di molti ormoni, compresi quelli tiroidei, possono risultare alterati.
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Cura e Terapia – Ipotiroidismo


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Tiroide: oggi la chirurgia è senza cicatrici

L’ipotiroidismo viene trattato con la somministrazione di L- tiroxina, un farmaco prodotto in laboratorio del tutto simile all’ormone naturale, con le stesse caratteristiche e le stesse funzioni della T4. L’ormone tiroideo viene somministrato in una quantità idonea a riprodurre nell’individuo una condizione di normalità (eutiroidismo). Questa può essere documentata facilmente con il dosaggio in laboratorio degli ormoni tiroidei e dell’ormone ipofisario  (TSH)  che regola la funzione tiroidea.
La terapia va effettuata per tutta la vita e la dose può essere aggiustata in base agli esami di controllo, in particolare il TSH.

Ma la terapia farmacologica può non bastare. In alcuni casi si ricorre all’intervento chirurgico. Oggi nuove tecniche e avanzate tecnologie consentono di ridurre al minimo l’incisione, e quindi la cicatrice sul collo, e di limitare al massimo i rischi per le corde vocali.

È il caso della tecnica mininvasiva chiamata MIVAT, Minimally-Invasive Video-Assisted Thyroidectomy. Si tratta di una tecnica messa a punto dal professor Paolo Miccoli, Direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, e dal professor Rocco Bellantone, Delegato Italiano ESES, European Society of Endocrine Surgeons.
La MIVAT è una procedura che prevede un’incisione minima, di circa 1,5 centimetri, e quindi una cicatrice ridotta. Un vantaggio estetico di rilievo dato che la maggioranza delle persone operate sono giovani donne. Riducendo l’incisione anche il dolore e il trauma sui tessuti risultano minimizzati.
Può essere eseguita in caso di gozzo, quando il volume tiroideo sia inferiore ai 25 ml, e in caso di nodulo tiroideo singolo, quando la dimensione non sia superiore ai 3 cm di diametro. La tecnica è indicata per i noduli microfollicolari e i carcinomi papillari, quindi patologie sia benigne che maligne, ma anche i gozzi, tossici e non, di piccole dimensioni.
La tecnica presenta diversi vantaggi pratici, come la possibilità di farsi subito la doccia (non vengono apposti punti di sutura). Subito dopo l’intervento il paziente può alzarsi, mangiare e viene dimesso in 24 ore.

Inoltre l’utilizzo di un particolare bisturi a ultrasuoni riduce la possibilità di danneggiare la voce del paziente a seguito dell’intervento. La bassa dispersione di calore di questo strumento, infatti, riduce i possibili danni al nervo ricorrente e l’infiammazione dei tessuti del collo. «Nella nostra esperienza le lesioni ai nervi laringei avvengono in meno dell'1% dei casi – precisa a questo proposito il professor Miccoli – Grazie alla localizzazione dell'energia sull’estremità dello strumento, poi, questo bisturi è preciso e può effettuare un taglio molto mirato, un aspetto fondamentale quando si deve operare, come nel nostro caso, in prossimità di strutture particolarmente delicate e in spazi terribilmente ristretti. Grazie a questo strumento, siamo riusciti a ridurre del 25-30% i tempi delle operazioni e a minimizzare le complicanze dopo l'intervento. Il paziente può contare su una guarigione più rapida grazie a una migliore cicatrizzazione».
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Bioclimatologia:la vacanza che cura

Se quest’anno sulla scelta del luogo di vacanze hai le idee un po’ confuse, forse può esserti utile sapere che, secondo una branca della medicina chiamata bioclimatologia, i climi e luoghi di villeggiatura esercitano effetti differenti sul nostro stato di salute, aiutandoci spesso a migliorare piccoli problemi o acciacchi fisici.  
 
Secondo gli esperti di questa disciplina le caratteristiche proprie di ogni clima quali temperatura, umidità, precipitazioni, radiazione solare, direzione e forza del vento e pressione atmosferica sono in grado di stimolare in modo diverso tutte le ghiandole importanti per il buon funzionamento dell’organismo.  
 
Innanzitutto, già allontanarsi dalla città per raggiungere un luogo di vacanza rappresenta una vera e propria sferzata di energia: infatti nell’aria non inquinata sono presenti un maggior numero di ioni negativi rispetto a quelli positivi concentrati nello smog cittadino. Ma vediamo quali vantaggi riservano le varie possibilità di vacanze.  
 

MARE
L’aria contiene un’elevata quantità di sali minerali che provengono dagli spruzzi d’acqua marina sollevati dal vento. Risultato: un aerosol naturale, che agisce sulla respirazione e sul metabolismo. Inoltre i sali disciolti nell’acqua contrastano la ritenzione idrica e migliorano la circolazione.
Ottima la passeggiata immersi in acqua fino ai fianchi: la pressione che l’acqua esercita sul corpo, la temperatura attorno ai 20° e il massaggio del moto ondoso hanno un effetto tonico sulla muscolatura e sulla circolazione. E poi al mare si tende a mangiare di meno e in modo più leggero e ci si muove di più.
Le indicazioni per il mare sono numerosissime: disturbi alle vie respiratorie, allergie, anemia, ipotiroidismo, psoriasi, osteoporosi, reumatismi, artrosi, affezioni ginecologiche, depressione ecc.

MONTAGNA
Più si sale, maggiore è la concentrazione di ioni negativi, e quindi la sensazione di benessere generale. Inoltre l’aria è di ottima qualità per l’assenza di polveri, pollini e sostanze inquinanti. Camminare sui sentieri migliora il sistema cardiovascolare, tonifica il corpo e regolarizza molte funzioni dell’organismo. Per tutti questi motivi la montagna è consigliata a chi è reduce da un periodo di convalescenza da una malattia o da un intervento chirurgico.

CAMPAGNA
È ottima per rilassarsi e distendere corpo e mente. Ed è dimostrato scientificamente che la cura dell’orto migliora l’equilibrio psichico e combatte lo stress. Ideale per chi soffre di ipertensione, diabete, ansia, problemi cardiocircolatori.

LAGO
La massa di acqua quieta induce un senso di pace: ottima soluzione di vacanza per chi soffre di ansia, ipertensione, ipertiroidismo, disturbi renali cronici, o semplicemente per chi accusa stanchezza mentale o diminuzione delle difese immunitarie.
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Tiroide e occhi in fuori: la soluzione è chirurgica

L’orbitopatia tiroidea può verificarsi come conseguenza del malfunzionamento della tiroide e della malattia infiammatoria che la determina. Un disturbo piuttosto diffuso anche se poco conosciuto che provoca il progressivo spostamento in fuori del bulbo oculare e un’eccessiva apertura delle palpebre. 
L’orbitopatia tiroidea è piuttosto diffusa, anche se sono ignote le cause. In Italia non esistono dati, ma la situazione è analoga a quella degli Stati Uniti, dove risulta colpita una donna ogni 6 mila, in età compresa tra i 35 e i 60 anni. Secondo uno studio condotto dal Dipartimento di Oftalmologia della Mayo Clinic di Roschester nel Minnesota nel 1995 e pubblicato sull’American Journal of Ophthalmology, ci sono 16 nuovi casi ogni 100mila abitanti all’anno per quanto riguarda le donne, mentre la percentuale si abbassa a tre nuovi casi ogni 100mila abitanti l’anno per i maschi con un rischio 85% maggiore per le femmine. Nelle donne il picco d’età di incidenza è tra i 40 e i 44 anni e tra i 60-64 anni, mentre per gli uomini dai 45 ai 49 e dai 65 ai 69.

«L’ipertiroidismo o morbo di Graves -dice il chirurgo oculoplastico Francesco Bernardini, docente a contratto all’Università di Genova e membro della Società oftalmologica italiana- può determinare un aumento del volume orbitario (ossia dello spazio dietro l’occhio) con conseguente esoftalmo (occhio sporgente) e retrazione palpebrale (eccessiva apertura delle palpebre). Tenuto conto che la malattia colpisce soprattutto giovani donne, risulta evidente che l’impatto estetico di questa condizione sia molto rilevante, senza considerare che nei casi più gravi può compromettere la funzione visiva». 

Il problema della funzionalità tiroidea deve essere valutato e gestito dall’endocrinologo, ma per far ritornare gli occhi nella posizione originaria può essere necessario un intervento chirurgico di decompressione orbitaria. Lo specialista indicato per eseguire questo tipo di interventi è l’oculista, in particolare lo specialista in chirurgia oculoplastica e orbitaria, una branca dell’oculistica che riguarda esclusivamente la patologia delle palpebra e dell’orbita. 
«Passando dalla palpebra inferiore e senza lasciare cicatrici visibili, è possibile aumentare lo spazio dell’orbita rimuovendo le pareti ossee più sottili -afferma lo specialista genovese-. L’occhio sporgente può essere completamente curato da questo intervento e la chirurgia palpebrale, da eseguirsi in un tempo successivo, può riportare gli occhi e l’aspetto complessivo del paziente allo stato pre-malattia. Il paziente è di solito operato in day hospital con minimi rischi, grazie a un approccio mini-invasivo».
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Glossario per Ipotiroidismo – Enciclopedia medica Sanihelp.it


 – Tiroide

 – Tiroidectomia

 – Iodio

 – Ipofisi

 – Ipotiroidismo

 – Gozzo

 – Nodulo

 – Cretinismo


Farmaci


 – CINETIC*50CPR RIV 75MG

 – EUTIROX*50CPR 100MCG

 – EUTIROX*50CPR 125MCG

 – EUTIROX*50CPR 150MCG

 – EUTIROX*50CPR 175MCG

 – EUTIROX*50CPR 200MCG

 – EUTIROX*50CPR 25MCG

 – EUTIROX*50CPR 50MCG

 – EUTIROX*50CPR 75MCG

 – INCRELEX*SC 1FL 4ML 10MG/ML

 – LEVOTIROXINA TEVA*50CPR 100MCG

 – LEVOTIROXINA TEVA*50CPR 125MCG

 – LEVOTIROXINA TEVA*50CPR 150MCG

 – LEVOTIROXINA TEVA*50CPR 175MCG

 – LEVOTIROXINA TEVA*50CPR 200MCG

 – LEVOTIROXINA TEVA*50CPR 25MCG

 – LEVOTIROXINA TEVA*50CPR 50MCG

 – LEVOTIROXINA TEVA*50CPR 75MCG

 – LIOTIR*OS GTT FL 20ML 20MCG/ML

 – TIROIDE VISTER*DEB 30CPR RIV10

 – TIROIDE VISTER*NORM 20CPR RIV

 – TIROSINT*50CPR 100MCG

 – TIROSINT*50CPR 50MCG

 – TIROSINT*OS 30FL 1ML 100MCG/ML

 – TIROSINT*OS 30FL 1ML 25MCG/ML

 – TIROSINT*OS 30FL 1ML 50MCG/ML

 – TIROSINT*OS 30FL 1ML 75MCG/ML

 – TIROSINT*OS GTT 20ML 100MCG/ML

 – TITRE*50CPR 20MCG

Tag cloud – Riepilogo dei sintomi frequenti

sensazione di acqua che scorre
affanno
affaticabilità
disturbi dell’ affettività
disturbi dell’alimentazione
alopecia
amnesia
anoressia
diminuzione dell’appetito
disturbi dell’appetito
fame di aria
aritmia
asfissia
assenza
assideramento
astenia
autostima scarsa
alterazioni del battito cardiaco
rallentamento del battito
bradicardia
sensazione di bruciore
sensazione di caldo e freddo
calvizie
caduta dei capelli
ingrossamento del collo
colorito livido
coma
incapacità di concepire
confusione
congelamento
perdita di conoscenza
perdita di coscienza
costipazione
crampi
diminuzione del ritmo del cuore
cute fredda
ispessimento della cute
secchezza della cute
sensazione di indurimento della cute
debolezza
depressione
disfonia
sentimenti di disperazione
dispnea
distimia
ematemesi
esauribilità
mancanza della fame
difficoltà di espulsione delle feci
mancanza del fiato
formicolii
mancanza delle forze
diminuzione della frequenza cardiaca
gozzo
inappetenza
infecondità
ingrassamento
insonnia
ipotermia
ipotrofia muscolare
ingrossamento della lingua
lipotimia
livore
macroglossia
mania
perdita della memoria
contrazioni dolorose muscolari
contrazioni dei muscoli
crampi ai muscoli
fitte ai muscoli
spasmi dei muscoli
obnubilamento
onicopatia
pallore
parestesie
difficoltà nel parlare
difficoltà della parola
caduta dei peli
pelle fredda
secchezza della pelle
sensazione di indurimento della pelle
aumento di peso
sensazione di pizzicore
irregolarità del polso
impossibilità di procreare
difficoltà della pronuncia
irregolarità delle pulsazioni
raffreddamento
sensazione di ragnatela sul viso
rallentamento
raucedine
difficoltà della respirazione
difficoltà di respiro
mancanza del respiro
impossibilità di ricordare
alterazioni del ritmo cardiaco
diminuzione del ritmo
sbiancamento
perdita dei sensi
disturbi della sensibilità
sincope
senso di soffocamento
sonno disturbato
difficoltà a prendere sonno
disturbi del sonno
sonnolenza
spasmi dolorosi
sensazione di puntura di spilli
spossatezza
stanchezza
sterilità
stipsi
stitichezza
stupore
alterazione nell’emissione di suoni
svenimento
ingrossamento della tiroide
torpore
calo dell’umore
disturbi dell’umore
alterazioni delle unghie
lesioni delle unghie
alterazioni del viso
alterazione della voce
sangue nel vomito

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