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Sai che cosa è la disprassia?

Salute infantile

Sanihelp.it – All’asilo non ama colorare né disegnare. Si muove in modo goffo, spesso cade, non riesce ad andare in bicicletta neppure con le rotelline. Ecco aluni segnali che i genitori non dovrebbero sottovalutare perché potrebbero essere il sintomdo della presenza di disprassia, un disturbo infantile poco conosciuto che ha nella difficoltà di movimento la prima espressione.


Il termine indica infatti la difficoltà a fare movimenti coordinati con un preciso scopo, il che comporta il tenere insieme più funzioni e variabili contemporanee. Si tratta di un problema che interessa circa 6 bambini su 100, numeri bassi legati probabilmente al fatto che la disprassia è poco conosciuta e scarsamente diagnosticata. In genere la si individua nei primi anni di vita anche se è possibile cghe venga rilevata solo nell’adolescenza.

Non si tratta in ogni caso di una carenza muscolare come spesso si crede: nonostante nei bambini con disprassia possa essere presente uno scarso tono della muscolatura, questo non rappresenta la causa del problema bensì un sintomo. Le cause che determinano la disprassia al momento non sono ancora del tutto note. Un ruolo chiave è quello della genetica, ancora da indagare. Sono conosciuti invece i fattori che possono favorirne il manifestarsi come la sofferenza durante il parto o nella fase pre-natale.

A rischio sono poi i neonati prematuri e quelli post-maturi nati cioè tra la 41 e la 42esima settimana. Ma quali sono i segnali da non sottovalutare? Nei neonati non vanno trascurate le dfficoltà di suzione al seno e di alimentazione nonché un’eccessiva sensibilità ai rumori e alla luce che potrebbero essere segnlòi di un decifit della neurosensorialità.

Vanno presi in considerazioen poi i ritardi nelle tappe dello sviluppo motorio come il fatto di non gattonare oppure il camminare dopo i 15 mesi. Da più grandicelli i bambini con disprassia possono presentare difficoltà a saliree e scendere le scale, all’andare in bicicletta, anche con le rotelle. Inoltre possono presentare problemi nell’equilibrio, nel correre, nel saltare, nell’eseguire i movimenti che risultano impacciati e goffi.

Esiste anche una disprassia degli arti superiori che si manifesta con difficoltà del bambino nel vestirsi, sposgliarsi, allacciarsi le scarpe, usare matite, forbici e altri strumenti. Un'ulteriore forma di disprassia è legata all’apparato oculare che prevede movimenti dello sguardo poco coordinati con un inseguimento visivo a scatti e discontinuo.

Spesso questi sintomi vengono trascurati o presi in carico tardi e in questi casi i bambini si trovano a dover affrontare, oltre ai problemi della disprassia, anche problematiche emotive come ansia, frustrazione, mancanza di autostima e di comportamento come irriuenza e agitazione. Il percorso terapeutico dovrebbe sempre essere specifico epr la tipologia di disprassia con interessa il bambino.


Un aiuto prezioso ai genitori può essere dato dal neuropsichiatra infantile che può indicare il percorso più adatto per affrontare il problema che prevede come primo passo il riconoscimento delle abilità motori e prassiche da parte di terapisti delle neuro-psicomotricità dell’età evolutiva.

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